Missione Voyager, un'attrazione fatale nel periodo delle grandi sfide spaziali

Walter Cugno, ingegnere già direttore del programma Exomars dell’Esa, l’Agenzia spaziale europea, è vicepresidente di Thales Alenia Space. Appena diplomato, siamo nella metà degli anni Settanta, era già al lavoro nella sede di Torino dell’Agenzia spaziale italiana, sulla spinta emotiva della missione del San Marco, il primo satellite italiano, lanciato nel 1964. «Era un’epoca magnifica, il periodo delle grandi sfide spaziali, quando dopo il programma Apollo si iniziava a pensare allo Space Shuttle e ai primi moduli abitativi. (Corriere della Sera)

Su altre fonti

È di qualche settimana fa la notizia che la sonda della NASA, Voyager 1, lanciata nel 1977, dopo mesi di silenzio, ha mandato un segnale verso la Terra, dopo che gli ingegneri della NASA erano riusciti a riprogrammare la sua memoria. (EduINAF)

Tra i progetti più ⁣evocativi e ambiziosi figura la missione Europa Clipper della NASA, destinata a esplorare la luna giovaniana Europa, nelle profondità del sistema solare. Questo viaggio non solo mira alla scoperta scientifica ma anche a lasciare un’eredità culturale perenne, trasportando con sé un carico ⁤molto speciale: oltre 2,6 milioni di nomi di persone di tutto il mondo, simbolo dell’umanità che si proietta verso l’infinito. (Tempo Italia)

La mitica sonda Voyager-1 della Nasa torna ad avere un futuro. Viaggia dal 1977 quando partì da Cape Canaveral con un razzo Titan ad un paio di settimane di distanza dalla gemella Voyager-2 ed insieme ridisegnavano il volto del sistema solare. (Corriere della Sera)

Il contatto è stato ripristinato, grande festa nel centro di controllo di Pasadena, in California. Il «grande vecchio» dello Spazio ha ricominciato a parlare. (Corriere della Sera)