Sulla Palestina la Ue è in frantumi

Italia Oggi ESTERI

Luigi Narbone Sulla crisi israeliano-palestinese l’Europa è andata definitivamente in frantumi. «Ma non è una sorpresa, la dichiarazione di Spagna, Norvegia e Irlanda di voler riconoscere lo Stato palestinese mette in luce quanto era ormai evidente da tempo», spiega Luigi Narbone, già ambasciatore Ue presso i paesi del Golfo, direttore della Mediterranean Platform della Luiss-Guido Carli. La ricaduta politica della decisione dei tre governi? «Potrebbe essere un cambio nell’equilibrio di potere tra le due parti, dando ai palestinesi un peso maggiore nei futuri negoziati con gli israeliani. (Italia Oggi)

La notizia riportata su altri giornali

Ma quale Stato? E con quali confini? Guidato da chi? Bastano queste tre sole domande per capire come la sacrosanta, ma complessa, strategia di raggiungere il traguardo di “due popoli, due Stati” (cuore delle attuali discussioni tra Stati Uniti, Israele e Paesi arabi) di tutto ha bisogno meno che di unilaterali fughe in avanti, come quella proposta dalle tre nazioni europee. (ilmessaggero.it)

I Paesi Bassi - ha appena approvato una legge che punirà chi pronuncia il controverso slogan «From the river to the sea, Palestine will be free» (Dal fiume al mare, la Palestina sarà libera) altri due Paesi Ue - l’Irlanda e la Spagna - hanno compiuto i passi necessari per riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina insieme con la Norveg… (La Stampa)

L'iniziativa La decisione, benché data singolarmente dai premier dei singoli Paesi, appare concordata: gli annunci sono arrivati a brevissima distanza l'uno dall'altro e la data indicata per il riconoscimento è la stessa, il 28 maggio. (Secolo d'Italia)