Boom di scuole "clandestine" no vax in Alto Adige: indaga la Procura

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Nelle ultime 24 ore in Alto Adige sono stati accertati 252 nuovi casi positivi sulla base di 1.878 tamponi pcr, 477 dei quali nuovi test.

Le indagini sono partite dopo che decine di famiglie no vax hanno ritirato da scuola i propri figli per avviarli all'istruzione parentale.

Al vaglio della procura ci sarebbe anche un video girato da un insegnante no vax sospeso che avrebbe ripreso la sua classe durante le lezioni all'aria aperta. (Today)

Ne parlano anche altre fonti

Alto Adige, bambini ritirati da scuola da genitori No Mask: lezioni a casa per quasi 600 alunni di Gianfranco Piccoli 03 Novembre 2021 di Gianfranco Piccoli. Oggi la magistratura ha individuato 10 'scuole nel bosco': i bimbi sottratti all'insegnamento pubblico, frequentano le lezioni nelle foreste della val Aurina, alta val Venosta e Passiria. (La Repubblica)

Al vaglio della procura c’è anche un video girato da un insegnante no vax sospeso che riprende la sua classe durante le lezioni all’aria aperta. Con una lettera alla sovrintendenza scolastica, la procura ha infatti chiesto di segnalare i casi in cui c’è il rischio di una lesione allo studio. (Il Fatto Quotidiano)

Decine di famiglie no Vax hanno deciso di ritirare i propri figli dagli istituti per provvedere da sole alla loro istruzione, creando scuole parentali non ufficializzate dove mascherine, distanziamento anti-Covid e vaccinazioni sono banditi. (il Fatto Nisseno)

Alto Adige, individuate diverse scuole no vax. Le indagini, iniziate a seguito del ritiro dagli istituti scolastici di numerosi alunni -al momento circa 600- di famiglie no vax, hanno individuato almeno 10 scuole attive, senza obbligo di mascherina, vaccini né rispetto delle normative anti Covid. (triestecafe.it)

Dalla cinquantina di iscritti del pre-Covid (per la scuola italiana si parlava di 17-20 persone) l’anno scorso si è passati a 130. I numeri della scuola tedesca sono i più alti. (Alto Adige)

Queste “scuole nel bosco” sarebbero state individuate nella valle Aurina, nell’Alta val Venosta e in val Passiria. Riguardo a questo fenomeno è stato aperto un fascicolo dalla Procura dei minori di Bolzano. (la VOCE del TRENTINO)