Anche Orban apre a Mario Draghi. Meloni: «Viktor nei Conservatori»

ilmessaggero.it INTERNO

Mateusz Morawiecki, il sovranista polacco, l'anti-Tusk, da Bruxelles caldeggia l'adesione del partito di Viktor Orban, che si chiama Fidesz, nel gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei: quello in cui spicca Giorgia Meloni. «Ne ho appena parlato con la signora Meloni e con Santiago Abascal», dice il polacco: «A nome del mio partito, saremmo molto felici se Fidesz si unisse a noi». L'ex premier di Varsavia e vicepresidente di Diritto e Giustizia (il PiS) spera che «la maggior parte, se non tutti, i partiti della mia famiglia condividano questa opinione». (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altri giornali

Così scrive l’agenzia Ansa, nel servizio in lingua inglese: (L'HuffPost)

Negli ambienti politici europei e sui media è tornato a circolare insistentemente il nome di Mario Draghi come possibile candidato ai vertici delle istituzioni comunitarie, soprattutto dopo l’anticipazione, martedì 16 aprile, della sua attesa “Relazione sul futuro della competitività europea” che dovrebbe essere pubblicata dopo le elezioni europee di giugno e commissionatagli dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen. (L'INDIPENDENTE)

PUBBLICITÀ La campagna elettorale in vista delle europee di giugno ha tra i suoi interrogativi il possibile ritorno di Mario Draghi a un ruolo di prestigio nell'Ue. (Euronews Italiano)

«Chi lo conosce sa che non è un leader che si auto-candida. La sua è una scossa per un’Ue che sia all’altezza delle sfide e dei pericoli che ha davanti, la guerra in Ucraina, la necessità di una Difesa europea, lo shock energetico e le migrazioni. (Azione)

Secondo quanto Affaritaliani.it ha appreso da fonti qualificate, il presidente francese Emmanuel Macron è irritato con Ursula von der Leyen per le posizioni sui migranti della presidente della Commissione Ue e in particolare per i viaggi a Tunisi con Giorgia Meloni». (Tempi.it)

Ricordiamoci che l’infrastruttura politica europea è nata con la promessa che una maggiore integrazione dei mercati e con certe regole di bilancio l’Europa avrebbe potuto garantire ai suoi cittadini il benessere sociale. (Il Fatto Quotidiano)