Un credit crunch targato Europa

Italia Oggi ECONOMIA

E questo rischia ovviamente di peggiorare l'atteggiamento della banca nei confronti dell’impresa stessa

La fine della moratoria sui mutui, il caro energia e l’aumento di alcune materie prime, insieme all’ultima, violenta, ondata del Covid-19, stanno creando difficoltà finanziarie a molte piccole e medie imprese.

Secondo Confindustria ci sarebbero almeno 25 miliardi di crediti erogati ad aziende che non sono in grado di riprendere i pagamenti. (Italia Oggi)

Su altre testate

Il livello di garanzia varia dall’80% dei prestiti garantiti dalla Sace al 33% di quelli garantiti dal fondo per le Pmi. Il 17% dei fondi coperti da moratoria non sono ancora stati restituiti. Con la crisi Covid sono state introdotte moratorie sui crediti di imprese e famiglie alle banche. (Corriere della Sera)

I prestiti coperti da garanzia valgono 6 miliardi di euro. Che potrà essere forse fatta brillare senza gravi conseguenze ma che rischia di costare ai contribuenti fino a 10 miliardi di euro. (Il Fatto Quotidiano)

La causa è la fine della moratoria dei finanziamenti concessi dalle banche introdotta con il decreto legge Cura Italia nella primavera del 2020. Emergenza liquidità per quasi 700mila aziende italiane che, a inizio 2022, rischiano il default. (Italia a Tavola)

Non 25, ma 36 miliardi di euro. Questa è la “bomba” che grava sui conti dello Stato per i prestiti garantiti alle imprese per superare l’emergenza Covid. (Il Fatto Quotidiano)

Un crac che potrebbe costare 27 miliardi di euro. Emergenza liquidità per quasi 700 mila aziende italiane che, ad inizio 2022, rischiano il default a causa della fine della moratoria dei finanziamenti concessi dalle banche introdotta con il decreto legge Cura Italia nel 2020. (Italia Oggi)

E questo rischia ovviamente di peggiorare l'atteggiamento della banca nei confronti dell’impresa stessa Il forborne non spedisce l’azienda in centrale rischi la classifica come cattivo pagatore nei rapporti con la sua stessa banca. (Italia Oggi)