In Dubai arrestate diverse donne per "video osceno" sul balcone

Sputnik Italia ESTERI

Un'anteprima del filmato incriminato è stata ripresa dal balcone di un edificio vicino.

Il gruppo ora rischia 6 mesi di carcere o una multa fino a 5.000 dirham (circa $ 1.300) con l'accusa di indecenza pubblica.

Gli Emirati Arabi Uniti hanno anche leggi molto severe che regolano i social, con persone che in precedenza erano finite dietro le sbarre per i loro commenti online

The #DubaiPolice has arrested a group of people who appeared in an indecent video shared online pic. (Sputnik Italia)

Su altri media

Dubai, modelle nude sul balcone del grattacielo. Ma si sa che dovranno rispondere del reato di “dissolutezza”, per il quale si rischia fino a sei mesi di carcere e multe di un migliaio di euro. (Blitz quotidiano)

Protagoniste sono una decina di donne ritratte in pieno giorno, sabato scorso, sul terrazzo di un edificio nell'elegante quartiere di Marina. (Unioneonline/s.s.) (L'Unione Sarda.it)

Delle persone arrestate non si conoscono né le identità né le nazionalità e neanche il numero preciso. Le leggi del paese proibiscono di bere alcol in pubblico senza un apposito permesso o di baciarsi pubblicamente e di condividere contenuti pornografici. (Corriere dello Sport.it)

«L'ufficio della pubblica accusa ha completato la sua indagine sulle foto recentemente pubblicate che violavano le leggi degli Emirati Arabi Uniti», ha indicato l'ufficio. Lo ha indicato l'ufficio per i media di Dubai in un tweet. (Ticinonline)

Secondo il quotidiano di stato The National, le immagini delle donne potrebbero essere una "trovata pubblicitaria", ma la testata non ha precisato. Negli Emirati anche comportamenti come baciarsi in pubblico o bere alcolici senza lincenza ha condotto persone al carcere (Notizie - MSN Italia)

«Le persone coinvolte verranno espulse dagli Emirati». «L’ufficio della pubblica accusa ha completato la sua indagine sulle foto recentemente pubblicate che violavano le leggi degli Emirati arabi uniti», ha indicato l’ufficio. (Corriere del Ticino)