Harvey Weinstein ha fatto ricorso contro la condanna a 23 anni

Infine, all'accusa sarebbe stato permesso di stigmatizzare l'intera vita di Weinstein anziché concentrarsi solo sulle accuse di Jessica Mann, per le quali era alla sbarra.

«L'indignazione morale amplificata del pubblico per il presunto comportamento sessuale scorretto di uomini potenti» avrebbe influito sul verdetto, secondo i documenti presentati a New York dai legali di Weinstein.

Inoltre, alla giuria sarebbe stato permesso di ascoltare in aula accuse di atti illeciti e crimini che non sono passati in giudicato, e ciò avrebbe danneggiato Weinstein. (Ticinonline)

Ne parlano anche altri media

Harvey Weinstein "non ha avuto un giusto processo". La sua sentenza è stata l'epilogo del caso scoppiato nel 2017 quando il New York Times e il New Yorker lo avevano portato alla ribalta, scoperchiando uno scandalo. (L'Unione Sarda.it)

Il produttore americano, un anno fa era stato condannato per violenza sessuale dalla Corte Suprema dello Stato di New York. Harvey Weinstein, l'ex re di Hollywood, presenta ricorso contro la sua condanna per stupro e chiede un nuovo processo. (IL GIORNO)

Burke - secondo la difesa dell’ex produttore - è inoltre ‘colpevole’ di non aver permesso a Weinstein di chiamare sul banco dei testimoni un detective della polizia di New York che era stato coinvolto direttamente nell’indagine e aveva avuto modo di sentire un donna che aveva probabilmente mentito sull’essere stata molestata dall’ex boss della Miramax. (Ticinonews.ch)

È quanto si legge sul New York Times che riporta la tesi dei legali del produttore Usa, 69 anni, la cui vicenda aveva innescato le proteste del movimento Mee Too. Per gli avvocati la sentenza «non è stata solo una condanna a vita ma una condanna a morte». (La Stampa)

I giudici hanno condannato all’ergastolo aggravato l’ex maggiore Fedakar Akça, l’ex colonnello Muhammet Tanju Poshor, e l’ex tenente colonello Ümit Gençer che lesse in tv la dichiarazione del colpo di Stato. (LaPresse)