Giudice popolare ha oltre 65 anni, condannati per omicidio tornano in libertà

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La Corte di Assise di Palermo, lo scorso mee di novembre aveva condanna all’ergastolo Erco Piero e a 25 anni Luca Mantia in quanto ritenuti gli esecutori materiali dell’omicidio di Urso Vincenzo, avvenuto ad Altavilla Milicia il 25 ottobre 2009. Ignoti infatti avevano atteso dopo l’una di notte Urso, davanti la propria abitazione esplodendo 6 colpi di pistola. Dopo nove anni grazie al pentimento di Andrea Lombardo, Francesco Lombardo e Massimiliano Restivo, vennero individuati in Piero Erco l’esecutore materiale dell’omicidio e in Luca Mantia l’autista. (BlogSicilia.it)

Su altre fonti

Uno dei giudici popolari, al momento del verdetto, aveva superato i 65 anni, età massima fissata dalla legge per far parte della giuria. Torna in libertà Piero Erco il killer di Vincenzo Urso, imprenditore assassinato ad Altavilla Milicia (Palermo) nel 2009. (Today.it)

Di Laura Sirignano Un anno fa fu condannato all’ergastolo per omicidio dalla corte d’assise di Palermo. Oggi Piero Erco, campano, accusato di avere assassinato l’imprenditore palermitano Vincenzo Urso , ucciso nel 2009 con sei colpi di pistola, a Villabate, perché faceva concorrenza a imprese vicine ai clan mafiosi, torna libero. (Corriere della Sera)

Sarà dunque necessario un nuovo processo per i presunti killer dell’imprenditore Vincenzo Urso, assassinato ad Altavilla Milicia nel 2009. (Fanpage.it)

1' DI LETTURA Processo da rifare anche per il secondo imputato condannato a 25 anni (Livesicilia.it)

Un ergastolo e una condanna a 25 anni annullati perché uno dei sei giudici popolari della Corte di assise di Palermo aveva già compiuto 65 anni, l’età massima prevista dalla legge per far parte delle giurie popolari. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Saltano così in appello le condanne di Pietro Erco , che aveva avuto la massima pena, e di Luca Mantia (25 anni), ritenuti entrambi responsabili dell’omicidio di Vincenzo Urso , ucciso ad Altavilla Milicia nella notte tra il 24 e il 25 ottobre 2009: i due imputati, entrambi detenuti e apparentemente inchiodati da prove inoppugnabili - fra cui la confessione dei due mandanti, Francesco e Andrea Lombardo, oggi entrambi collaboratori di giustizia - potrebbero anche essere scarcerati. (Gazzetta del Sud - Edizione Sicilia)