Rifiuta per due volte un lavoro stabile, i giudici le tolgono l’assegno di mantenimento del padre

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Per la Cassazione non è colpa sua se non è ancora indipendente, “è appena diventato maggiorenne” e “non c’è prova che il lavoro offertogli dal padre e rifiutato sia conforme alle sue attitudini e aspirazioni”

Il padre, avvocato, le offrì il primo lavoro come segretaria nello suo studio legale: in quell’occasione rinunciò dicendo che voleva fare la cameriera.

L’iscrizione fu effettuata dopo la sentenza del Tribunale che aveva estinto il suo diritto al sostegno economico. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre testate

«Non è che i giovani in Italia siano disoccupati perché non vogliono lavorare, e spesso vengono mantenuti dai genitori perché il lavoro non lo trovano. Questa vicenda è diversa: mi pare un caso limite, che ha a che fare più che altro con la disgregazione di una famiglia e la rottura totale dei rapporti. (Il Piccolo)

Ora, la Cassazione ha respinto il suo reclamo per riottenere dal padre l’assegno mensile di 300 euro È la storia di Adele, figlia 22enne di una coppia divorziata di Gorizia. (Il Piccolo)

Il neo-maggiorenne, infatti, andava male a scuola, anche in condotta, e si era ritirato dal quarto anno per non essere bocciato. Tempi duri per i neet, i giovani che non studiano e non lavorano, specialmente se figli di genitori divorziati. (corriereadriatico.it)

Al posto fisso come cameriera che tanto voleva, 'Adele' ha detto ancora 'no'. E poi non è colpa sua se non è ancora indipendente dato che "è appena diventato maggiorenne" e "non c'è prova che il lavoro offertogli dal padre e rifiutato sia conforme alle sue attitudini e aspirazioni" (Telefriuli)

Per due volte "Adele", figlia 22enne di una coppia divorziata di Gorizia, ragazza munita solo del diploma di maturità e non amante degli studi oltre che priva di aspirazioni professionali, ha detto "no" a un contratto di lavoro a tempo determinato. (Gazzetta del Sud)

Tempi duri per i neet, i giovani che non studiano e non lavorano, specialmente se figli di genitori divorziati. Il neo-maggiorenne, infatti, andava male a scuola, anche in condotta, e si era ritirato dal quarto anno per non essere bocciato. (leggo.it)