Quasi tutti i big in campo per le europee, ma ciascuno in modi e per ragioni diverse

Panorama INTERNO

Alla fine corrono tutti i principali leader della politica italiana. Giorgia Meloni si candida per le europee, Salvini e Tajani anche. Schlein ha scelto di rincorrere la premier. Ognuno gioca la propria partita sia in un orizzonte europeo che in quello nazionale. La politica italiana entra in una fase di personalizzazione inevitabile; la politica è sempre più leaderistica e i partiti sono sempre più personali. (Panorama)

Ne parlano anche altre testate

La citazione viene scontata: mi si nota di più se mi candido (e non vado a Bruxelles) o se non mi candido? Alla fine, quasi tutti i leader hanno ceduto alla tentazione. Gli assenti, almeno su carta, si annunciano i temi europei: sulle scelte di voto degli italiani, stima l’Istituto Demopo… (La Stampa)

La Promessa, Anticipazioni del 1° maggio 2024: Un Addio Più Complesso del Previsto e La Verità di Martina Nel cuore pulsante della narrazione di La Promessa, il primo di maggio si preannuncia come un giorno di intense emozioni e colpi di scena capaci di lasciare i fan con il fiato sospeso. (SofiaOggi.com)

Le liste dopo le verifiche, in particolare per le firme dei sottoscrittori per i gruppi politici non rappresentati in Parlamento, saranno sorteggiate per l'ordine di collocazione sulla scheda elettorale. (ilmattino.it)

Per l’occasione la cancelleria della Corte di Appello di Napoli - sede dell’ufficio elettorale circoscrionale ed ubicata nella sala Arengario presso il nuovo palazzo di giustizia del Centro Direzionale in Napoli, 1° piano, con ingresso esclusivo dal varco di piazza Porzio - deputata alla ricezione delle liste dei candidati per la IV circoscrizione - Italia Meridionale - resterà aperta nelle predette giornate di martedì 30 aprile e mercoledì 1° maggio 2024, dalle ore otto alle ore venti. (Orticalab)

Qui non è che si voglia far l’elogio della furbizia dei leader politici (Meloni, Tajani, Calenda) che si candidano alle Europee pur sapendo che a Bruxelles non ci andranno mai – e, insomma, lo sappiamo tutti che candidature del genere servono per “tirare la volata” al partito, per far pesare il risultato sul fronte domestico interno, dar l’idea di essere politicamente in forma (Meloni – Tajani) o superare la soglia di sbarramento (Calenda). (Tempi.it)

L’espediente di presentare alle elezioni europee i nomi dei leader che, anche se eletti, non andranno a Strasburgo, diciamoci la verità, è tipicamente italiano. Un modo per avere dei nomi, come si dice in gergo, che tirino, cioè che portino più consenso. (ilGiornale.it)