“Soffro di allergie, il vaccino è un rischio, ma così potrei anche essere licenziato”

La Stampa SALUTE

Da oggi entra in vigore l’obbligatorietà del Green Pass per il personale delle pubbliche amministrazioni e delle aziende ma lui il vaccino anti-Covid non può farlo per gravi allergie e per le quali viene sottoposto mensilmente a vaccinazioni

Matteo Corso (nome di fantasia) è un trentenne di Lu Monferrato che lavora per un’azienda della provincia.

«Non sono un no vax e non voglio essere confuso con loro: sono semplicemente una persona che vuole mettere al primo posto la propria salute che sta rischiando di non avere più uno stipendio». (La Stampa)

Su altre fonti

Ma chi può fare la terza dose, tra gli over 60 anni? Nel Lazio gli over 60 anni possono prenotare la terza dose solo dopo 6 mesi dall'ultima somministrazione ricevuta. (Il Caffè.tv)

Ieri però è stato raggiunto il nuovo accordo che permetterà alle farmacie di iniettare ai pazienti Pfizer, approvato per le iniezioni «booster». Da novembre somministreranno il vaccino Comirnaty di Pfizer e si aggiungeranno alla rete di centri già attivi sul territorio. (Corriere Milano)

Non ci risulta, infine, che sia stato condotto alcuno studio né di genotossicità né di cancerogenicità dei vaccini mRNA Covid-19 attualmente impiegati, cosa del resto facilmente riscontrabile tramite una rapida ricerca sulle banche dati delle pubblicazioni medicali (citiamo solo la più famosa, PubMed) e altresì comunicato dalle aziende produttrici dei vaccini. (Tempi.it)

Ancora una volta un ruolo centrale, è quello dei medici di Medicina Generale nell’informare e promuovere negli assistiti una migliore adesione alla vaccinazione. E’ possibile effettuare la co-somministrazione del vaccino antinfluenzale e della terza dose del vaccino anti Covid 19, nei casi in cui siano trascorsi almeno 6 mesi dalla somministrazione della seconda dose. (CesenaToday)

Nel caso dell’influenza, i vaccini a mRna potrebbero avere come obiettivo delle proteine che hanno lo stesso ruolo della spike per il Sars-Cov-2, ossia l’emoagglutinina e la neuraminidasi. I vaccini antinfluenzali esistenti, siano essi costruiti attorno a virus inattivati o proteine ricombinanti, offrono il 40-60% di protezione. (MeteoWeb)