Carestia in Tigray, l’arma della fame

Corriere della Sera ESTERI

E non lo dicono i nemici del governo di Addis Abeba (che pure nega l'emergenza: «Il cibo in Tigray non manca») ma 18 agenzie e organismi internazionali dentro e fuori l'Onu.

E questa volta non sono la siccità o le cavallette, non è l'Etiopia del 1984, non ci sono popstar a organizzare un nuovo Live Aid.

Dei 150 massacri documentati in questi mesi, la maggioranza è imputabile al fronte governativo, con le forze eritree e le milizie di etnia Amara

Non c'è la siccità nel Tigray, le cavallette se ne sono andate e stanno per arrivare le piogge, eppure la gente rischia di morire di fame. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altre testate

La capacità della gente del Tigray di accedere a servizi vitali e del Wfp di raggiungere queste persone con assistenza alimentare è essenziale per evitare una catastrofe. Senza l'accesso umanitario per aumentare la nostra risposta, si stima che 33 mila bambini gravemente malnutriti nelle aree attualmente inaccessibili del Tigray sono ad alto rischio di morte (La Repubblica)

Ci sono i banditi che sequestrano una persona ricca e fanno arrivare alla famiglia una immagine del rapito incatenato e smagrito come Cristo prima della crocefissione. (La Stampa)

Pochi giorni fa Tommaso Santo, responsabile dell’intervento di emergenza nel Tigray, ha raccontato nel corso di un media briefing della devastazione provocata dall’esercito etiope. Quei dialoghi di pace prevedono delle concessioni territoriali fatte sia alla regione di Amhara, a sud del Tigray, sia all’Eritrea stessa. (L'HuffPost)

Il mondo resta a guardare. Intanto il governo etiope ha rimandato a fine giugno le elezioni legislative, escludendo dal voto la regione del Tigray. E quella che nel 2018 appariva come una “pacifica” transizione democratica dopo decenni di governi autoritari, si è complicata. (ISPI)

Secondo l’ultimo rapporto Ipc (Integrated phase classification), pubblicato ieri, sulla sicurezza alimentare 350 mila persone soffrono già la fame e rischiano la vita, mentre 4 milioni sono in situazione grave, su una popolazione di poco più di 5,5 milioni di abitanti. (Vatican News)

Sul terreno, dopo mesi passati in loco a coordinare i progetti Msf tra Axum e Adua, Marco Sandrone dice al Corriere che negli ultimi mesi non ha visto alcun segnale di apertura L’hanno raccontato in un briefing con giornalisti italiani (dove era presente il Corriere) due operatori di Medici Senza Frontiere appena rientrati dopo mesi in missione. (Corriere della Sera)