Challengers ancora alla guida della classifica – Il box office di martedì 30 aprile - CineGuru

In attesa delle nuove uscite, Challengers consolida la propria presenza in sala con 255.592 euro, media cinema di 543 e totale di 1.843.449 euro. Back to Black perde poco e rimane al secondo posto con 76.909 euro (-22%), media di 207 per un totale già ottimo di 1.823.372 euro. Terzo posto per Confidenza di Daniele Luchetti, che incassa 68.892 euro (+266%), 188 a struttura e un totale di 894.647 euro che gli consente di superare I piccoli maestri del 1998 (838.146 euro). (Cineguru)

Ne parlano anche altre testate

L’ex tennista per il Guardian: “E’ il miglior film sportivo di sempre, anche meglio di Moneyball. Solo che rende il tennis sexy… il tennis non è mai sexy” (IlNapolista)

Il primo è stato Entertainment Weekly. Poi, adesso, è si è aggiunto Indiewire. Che titola: Zendaya ammette che il finale di Challengers «è confuso». Se Zendaya dice che il finale di Challengers «è confuso»… Cosa sta succedendo in America? L'ultima inquadratura del film di Luca Guadagnino ha messo in crisi il pubblico americano e la famiglia della protagonista/produttrice Di Antonella Catena (Style - Moda Uomo del Corriere della Sera)

Il ménage a trois però si risolve e Tashi finisce per sposare Art, ma Patrick, anche per via del tennis, continua a orbitare nella vita dei due... Un trio di tennisti si conosce durante una competizione in giovane età e tra i due amici, Art e Patrick, entra prepotente la bella Tashi. (L'Eco di Bergamo)

Il New York Times ha perfino annunciato, in occasione della sua uscita: “Hollywood è più arrapata di quanto non lo sia stata negli ultimi anni." Eppure, il numero di scene 'spinte' nel film è sorprendentemente basso: la tensione sessuale pervade piuttosto i lunghi scambi durante le partite e gli allenamenti di tennis piuttosto che gli affairs veri e propri. (alfemminile.com)

Storia di tennis e di potere con al centro Zendaya che fa girare la testa a mezzo circuito Atp. Di Luca Guadagnino (Tempi.it)

Chi legge mi scuserà se per una volta “La nuca di McKinley” si occupa di un film che in tv non è ancora disponibile essendo visibile nelle sale in questi giorni. E difatti (come tutti i film di Guadagnino e tuttissimi i film che mettono piede su campi sportivi) si è rivelato profondamente divisivo. (SPORTinMEDIA)