Fidanzamento tra dem, grillini e Leu ma nel Pd è rottura al vertice

LA NAZIONE INTERNO

Firenze, 22 febbraio 2021 - Prove di alleanza in Toscana tra Pd, Leu e Movimento 5 Stelle?

Di certo Italia Viva non vuol essere messo all’angolo: «Il Pd mi sembra debba chiarirsi le idee sulla direzione politica che vuole percorrere - sottolinea il deputato fiorentino di Italia Viva Gabriele Toccafondi - riformisti o massimalisti.

Dal Nazareno premono, ma la maggioranza nata dal programma che ha portato alla vittoria Eugenio Giani è composta da dem e Italia Viva (con la Sinistra in giunta). (LA NAZIONE)

Ne parlano anche altri media

Ma non è un mistero che i vertici del Pd abbiano puntato molto, se non tutto, sull’alleanza con i Cinque stelle Un conto è ritrovarsi a fare il leader di un’entità magmatica come i Cinque stelle stando per di più fuori dal Parlamento. (Gazzetta di Parma)

Nelle prime tre sedute servono i due terzi dell’assemblea (673 voti) per eleggere il capo dello Stato, dal quarto scrutinio in poi si scende alla maggioranza assoluta (505). (Il Sole 24 ORE)

Partiremo dai temi, come abbiamo sempre fatto: se ci sarà convergenza allora si andrà avanti, altrimenti non si partirà neanche Un'immagine che Randazzo accompagna con un suo pensiero: «È la strada anche per le prossime elezioni amministrative a Palermo nel 2022». (MeridioNews - Edizione Palermo)

Le forze che hanno, fino alla fine, difeso l’esperienza del governo Conte bis hanno dato vita al Senato ad un intergruppo di coordinamento. A proporlo è Articolo Uno Modena: «Consumata la sciagurata azione di rottura del governo Conte da parte di Matteo Renzi - spiega il coordinatore provinciale Paolo Trande - in queste ore il governo Draghi ha avuto la fiducia dalle Camere. (Gazzetta di Modena)

Mai con la Lega, mai con il Pd, mai con il M5s, mai con Forza Italia, mai con Draghi. Fra i firmatari attivisti e consiglieri, fra i quali anche Fabrizio Aguzzoli, che siede in Sala Tricolore (La Gazzetta di Reggio)

Poi la decisione di Sergio Mattarella di troncarla d’autorità, affidando a Mario Draghi l’incarico di formare un governo del presidente per affrontare un’indiscutibile emergenza. Sarebbe bastato molto meno per prendere atto di un clamoroso e forse definitivo crack della politica, o quanto meno di questa politica. (Corriere della Sera)