Norvegia, l'addio al petrolio al centro dello scontro elettorale

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la Repubblica ESTERI

Il primo tema dello scontro infatti è la divergenza tra chi vuole continuare ad affidare al petrolio la priorità nella produzione della ricchezza nazionale, come i conservatori ora al governo e pare destinati alla sconfitta e i socialdemocratici eredi di Jens Stoltenberg, e chi invece vuole accelerare l'addio a estrazione e ricerca di greggio e altri combustibili fossili in nome della salvezza del clima e dell´ambiente

Elezioni politiche in Norvegia, il ricco, contraddittorio Petrostato ecologico scandinavo. (la Repubblica)

Ne parlano anche altre testate

Il ricco Regno di Norvegia domani sarà chiamato alle urne per eleggere i 169 deputati che compongono lo Storting, il parlamento monocamerale del paese scandinavo. La ricchezza della Norvegia deriva, principalmente, dal settore energetico sia rispetto al gas naturale che all’idroelettrico. (Il Manifesto)

Il peso di petrolio e gas. Nato nel 1996 per investire i proventi ottenuti dallo Stato con il petrolio, è oggi il più grande fondo sovrano al mondo, con un valore di mercato vicino ai 1200 miliardi di euro. (Il Sole 24 ORE)

Non solo il distacco tra la destra e i laburisti potrebbe aumentare di diversi punti a favore dei socialdemocratici ma sarebbero gli storici alleati centristi a perdere consensi. Il governo ha la proprietà dei maggiori operatori del settore oltre al controllo delle licenze di esplorazione e produzione. (L'agone)