Cartelle esattoriali, due mesi in più: si riparte a settembre. Tempi lunghi per le rate

ilmessaggero.it ECONOMIA

Stop all’invio di cartelle e accertamenti per altri due mesi, con ripresa quindi dell’attività di riscossione a settembre.

Il governo, pur consapevole che prima o poi bisognerà tornare alla normalità, sarebbe orientato a concedere altri due mesi: gli invii da parte dell’Agenzia delle Entrate riprenderebbero da settembre, con possibilità di versare fino a fine mese

All’interno della maggioranza non mancano le spinte per una proroga significativa del divieto di mettere alla porta i dipendenti. (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altri giornali

La nuova scadenza sarà il 1° settembre. L’emendamento arriverà probabilmente dal relatore o dal governo stesso. (Corriere della Sera)

Cartelle esattoriali sospese, si va verso una nuova proroga. "È una boccata d’ossigeno per 18 milioni di italiani -aggiunge-, che in un momento di reale difficoltà come questo rischiavano di ricevere 163 milioni di cartelle". (Adnkronos)

La soluzione finale è stato un compromesso con il rinvio a fine agosto. La richiesta sarebbe quella di spostarla al 30 settembre per i soggetti Isa, ma il punto di caduta potrebbe portare a uno slittamento di 20 giorni attraverso un dpcm, senza bisogno di una norma primaria. (Il Sole 24 ORE)

Cartelle esattoriali, governo e maggioranza lavorano a una mediazione che potrebbe portare a un ulteriore blocco di 2 mesi (fine agosto) con la ripresa delle attività dal di riscossione 1° settembre. Ultimo aggiornamento: Giovedì 17 Giugno 2021, 19:10 (leggo.it)

Al Senato è invece il cosiddetto dl Fondone, il Fondo da 30 miliardi complementare al Pnrr, ad aver registrato alcune modifiche nel percorso di approvazione. APPROFONDIMENTI ITALIA Foto ROMA Blocco licenziamenti, Orlando: «Non credo ci saranno le. (ilmessaggero.it)

Invio delle cartelle esattoriali di nuovo congelato: secondo quanto si apprende governo e maggioranza sono al lavoro per rinviare ancora la partenza della macchina della riscossione, al momento ferma fino al 30 giugno. (la Nuova di Venezia)