Rapper 19enne ucciso a colpi di pistola: un anno fa, il rapimento e lo stupro

Einar è stato immediatamente soccorso, ma i sanitari intervenuti sul luogo della sparatoria non hanno potuto far altro che constatare il suo decesso.

Lo scorso anno Einar venne rapito e violentato da rapper rivali. “È terribile – ha invece commentato il ministro dell’Interno Mikael Damberg – Un giovane è stato brutalmente assassinato.

Einar, rapper svedese 19enne, è stato assassinato in strada a colpi di arma da fuoco. (Periodico Italiano)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il rapper 19enne Einar è stato assassinato a Stoccolma. Einar è stato senza uno dei più celebri volti del rap svedese e la Svezia è attualmente sotto shock per quanto accaduto al giovanissimo artista. (Notizie.it )

Il movente della sparatoria rimane poco chiaro ma il quotidiano svedese Aftonbladet ha riferito che il rapper recentemente aveva ricevuto diverse minacce. Quest’ultimo è stato condannato a luglio a dieci mesi di carcere per un progetto fallito di rapimento di Einar nel 2020 (Quotidiano del Sud)

È stato ucciso nella notte tra giovedí e ieri a raffiche di mitra in strada, da ignoti Si chiamava Einar, al secolo Nils Grönberg, aveva appena 19 anni, era il rapper più famoso del Nord. (La Repubblica)

Il rapper svedese di 19 anni è stato uccisono a colpi di arma da fuoco a Stoccolma, in un incidente che, stando alle prime ricostruzioni del media loccali, potrebbe essere legato alle gang. Leggi anche > Russia, incendio in una fabbrica di polvere da sparo: 15 morti. (leggo.it)

Il rapper svedese Einár è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nella notte tra giovedì 21 ottobre e venerdì 22. Il rumore dei colpi è stato segnalato alla Polizia intorno alle 23. (Blitz quotidiano)

La Svezia ha visto un aumento dell'attività della criminalità organizzata negli ultimi anni e diverse sparatorie tra bande si sono verificate a Stoccolma, Goteborg e Malmo È stato premiato con il premio Canzone dell'anno nel 2019 e il premio come esordiente dell'anno un anno dopo. (La Stampa)