La Rai su Amadeus: mai pressioni, ha sempre avuto la massima libertà

La Rai respinge le accuse di aver fatto pressioni su Amadeus nelle trasmissioni da lui condotte, a partire da Sanremo, così come emerge da indiscrezioni pubblicate dal Corriere, che non hanno trovato però smentita da parte dell’interessato. Lo ha fatto ieri l’amministratore delegato Roberto Sergio che ha definito «un’infinità di false notizie» quelle riferite al contratto di Amadeus che «stanno danneggiando» la Rai. (Corriere Roma)

La notizia riportata su altri giornali

Certo non è da escludere che tra qualche mese faccia visita ad Amadeus (in Rai avrebbero dovuto fare uno show in prima serata in autunno, titolo provvisorio Gli Amarello), ma in vista non c’è un cambio di editore, anche se lui lavora a progetto (non a contratto a lunga scadenza) e sembra che l’esperienza di VivaRai2! sia comunque destinata a concludersi definitivamente il 10 maggio. (Corriere della Sera)

È bello lavorare sul Nove. Fratelli, io per Discovery sono contentissimo: siamo partiti che eravamo lo sgabuzzino della tv italiana e adesso il Nove sembra Lampedusa, dove arrivano tutti”, la bomba di telemercato commentata in diretta da Maurizio Crozza. (Il Fatto Quotidiano)

Maurizio Crozza commenta l’addio alla Rai da parte di alcuni volti noti: «Ciao Fratelli, che fosse bello lavorare sul Nove io l’ho capito sette anni fa… poi è arrivato Fazio… adesso dicono che arriverà anche Amadeus. (Open)

Fratelli, io per Discovery sono contentissimo: Fazio, Amadeus… siamo partiti che eravamo lo sgabuzzino della tv italiana e adesso il Nove sembra Lampedusa, dove arrivano tutti». (ilmessaggero.it)

Ormai da una settimana nelle pagine di spettacolo, sui social e nei siti specializzati non si parla d'altro. Come quando durante il calcio mercato estivo si attende soltanto la firma per il trasferimento di un calciatore importante tra due squadre di Serie A. (La Gazzetta dello Sport)

In onda il venerdì in prima serata sul NOVE e in streaming su discovery+ - Maurizio Crozza veste i panni del leader di Azione Carlo Calenda: «Io faccio la raccolta dei fallimenti. Da giovane alle ragazze dicevo: “Sali da me a vedere la mia collezione di fallimenti?” Loro dicevano: “No!” Altro fallimento! Avevo perso la ragazza, ma mi s’era arricchita la collezione. (Il Giornale d'Italia)