Perché sull'integrazione la parola spetta ai presidi

La Stampa INTERNO

A pochi giorni dalle polemiche sul Ramadan a scuola scatenate dallo scontro tra la scuola di Pioltello e il ministero dell’istruzione, Matteo Salvini è tornato sull’argomento, in eco alla lettera del Presidente Mattarella, per definire la chiusura per il Ramadan «un segnale di cedimento e di arretramento» e per proporre un tetto del 20% di alunni stranieri in classe. È evidente che queste parole dipendono dal clima da eterna campagna elettorale che ci vede prossimi al voto per il Parlamento europeo: le ha dette Salvini non in quanto ministro competente, dal momento che il suo dicastero è ai trasporti, e le ha dette in una delle principali trasmissioni televisive. (La Stampa)

Su altri giornali

Altro che 30 per cento, in alcune scuole dell’infanzia e primaria della regione la percentuale degli alunni stranieri sfiora il 90 per cento. Una di queste è la Dante di Udine ed è qui che la dirigente scolastica del terzo istituto comprensivo della città, Rosaria Arfè, spiega: «Se devo applicare la misura prevista dal ministro Valditara rischio di dover chiudere non solo la Dante, ma anch… (Il Messaggero Veneto)

Nel testo della proposta si legge che “L’Italia riconosce lo Stato di Palestina con capitale Gerusalemme est come Stato sovrano e indipendente, conformemente alle risoluzioni delle Nazioni Unite e al diritto internazionale”. (Il Giornale d'Italia)

Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, ha espresso forte critiche verso la proposta del ministro Valditara riguardante il limite massimo di studenti stranieri nelle classi italiane. (Orizzonte Scuola)

"Bene Valditara quando dice che dalla vera integrazione degli studenti stranieri dipende il futuro della nostra comunità nazionale. (Il Messaggero Veneto)

"Chiarito questo, – continua – faccio notare ai tanti critici dall'indignazione facile, che in queste ore si stanno scatenando nella caccia all'errore, che così facendo ignorano la questione da me posta, evidentemente perché non hanno risposte". (la Repubblica)

Si spazientisce prima sull'uso della parola «proposta» («le proposte sono quelle fatte nelle sedi opportune e sarebbe necessario», precisa) e poi anche sulla deriva a suon di percentuali che ne è derivata. (ilGiornale.it)