Stellantis litiga anche nel Regno Unito

ilGiornale.it ECONOMIA

La transizione verso la mobilità elettrica non dà pace ai big del settore. Carlos Tavares, ad di Stellantis, come riferisce l’agenzia Reuters, è ai ferri corti con il governo britannico. Una tensione, quella con Londra, che si aggiunge ai rapporti sempre più delicati con l’esecutivo italiano e i sindacati, in questo caso sul futuro per nulla chiaro del sistema produttivo nella Penisola. Mirafiori docet. (ilGiornale.it)

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«Il caso Mirafiori non c'entra nulla con gli incentivi. Mirafiori produce le Maserati, auto di alta gamma che noi certamente non possiamo incentivare. Produce anche la 500 elettrica e lo scorso anno ne sono state vendute in Italia, con gli incentivi, 2.118». (Il Gazzettino)

Come è successo per altri settori che sono andati in controtendenza e invece di produrre all'estero per risparmiare sui costi sono rimasti nel nostro Paese, anche le aziende motoristiche devono comprendere che "bisogna sempre più produrre in Italia". (Tiscali Notizie)

Altri problemi per Stellantis. Stavolta l’Italia non c’entra nulla. C’è altro da risolvere. La questione è davvero importante Il brand, oltre alla questione legata agli impianti di fabbricazione come Mirafiori – che sembra proprio avere il destino segnato, dipendenti inclusi – è in conflitto con il governo italiano proprio per quanto riguarda le modalità di produzione nel nostro Paese. (Fuoristrada.it)

Stellantis: Carlos Tavares contro il governo inglese sulla normativa ZEV Stellantis vive un momento difficile e pieno di tensioni. Dopo le polemiche sorte in Italia e quelle negli Stati Uniti dove solo pochi giorni fa è stato annunciato un nuovo taglio al numero di dipendenti, anche nel Regno Unito il gruppo automobilistico ha da ridire, attraverso il CEO Carlos Tavares, nei confronti del governo inglese a causa di una normativa chiamata ZEV (Zero Emission Vehicle). (ClubAlfa.it)

«Il piano è indirizzato a sostenere la produzione nazionale, per questo pensiamo che quest'anno, nella seconda parte dell'anno si debba manifestare una significativa inversione di tendenza rispetto a quanto si è verificato negli scorsi anni, con un aumento della produzione nazionale di auto ed è quello che poi verificheremo», ha aggiunto Urso, ribadendo che «ove ciò non avvenisse, evidentemente, le risorse del fondo automotive che sono già previste nel bilancio dello Stato per i prossimi anni saranno destinati prevalentemente sul fronte dell'offerta, cioè a sostegno di chi investe nella produzione nel nostro paese». (Il Gazzettino)