Perchè è la pandemia dei No vax: 30 volte più ricoveri in intensiva rispetto a chi ha fatto il booster

ilgazzettino.it SALUTE

Secondo l'associazione la variabile della vaccinazione pesa in modo significativo sulla gravità dell'infezione: su 13 piccolissimi ricoverati in terapia intensiva o sub intensiva, ben 9 hanno genitori non vaccinati

ovid, in terapia intensiva «26,7 casi su 100mila non. UMBRIA Boom di guariti a Terni e nessuna vittima.

Per capirlo occorre guardare alle cifre con la lente d'ingrandiemento della terapia intensiva. (ilgazzettino.it)

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Nel dettaglio, “l’efficacia del vaccino (riduzione del rischio rispetto ai non vaccinati) nel prevenire la diagnosi di infezione è pari a 71% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, 57% tra i 91 e 120 giorni, e 34% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale”. (LaPresse)

Quello dei vaccinati con ciclo completo e dose booster è 1,4 Inoltre, nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster, si legge nel Report, l'efficacia nel prevenire la diagnosi e i casi di malattia severa è pari rispettivamente al 68,8% e al 98%. (IL GIORNO)

Dunque il numero di non vaccinati in terapia intensiva è di 30 volte (29,6), maggiore del numero dei vaccinati con terza dose. Per capirlo occorre guardare alle cifre con la lente d'ingrandiemento della terapia intensiva. (ilmattino.it)

Anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 27,1% rispetto al 21,6% del 6 gennaio. L’incidenza settimanale a livello nazionale continua infatti ad aumentare e questa settimana tocca il valore di 1988 casi ogni 100.000 abitanti contro 1669 ogni 100.000 abitanti della settimana precedente. (L'HuffPost)

In particolare, «fino al 13 dicembre ogni settimana le reinfezioni rappresentavano circa l'1% del totale dei casi notificati». «La probabilità di contrarre una reinfezione - sottolinea l'Iss - risulta più elevata nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con almeno una dose, e negli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione». (La Stampa)

E infine "nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster, l'efficacia nel prevenire la diagnosi e i casi di malattia severa è pari rispettivamente al 68,8% e al 98%” (Corriere dello Sport.it)