Processo sulla strage di Erba, è il giorno della difesa di Rosa e Olindo: code all’ingresso del tribunale di Brescia

La Repubblica INTERNO

Torna in aula la strage di Erba, per la discussione delle istanze di revisione del processo. La difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi proverà a convincere la Corte d'Appello di Brescia che esistano delle "nuove prove" in grado di demolire la condanna all'ergastolo della coppia ritenuta colpevole dell'eccidio avvenuto l'11 dicembre 2006 in cui persero la vita Raffaella Castagna, Paola Galli, Valeria Cherubini e Azouz Marzouk. (La Repubblica)

La notizia riportata su altri media

A più di 17 anni dai fatti la difesa tenta di ribaltare un verdetto che ha retto per ben tre gradi di giudizio mettendo in fila le prove nuove, le criticità dell'indagine e mettendo in discussione i tre pilastri dell’accusa: le confessioni degli imputati, il ricordo dell’unico testimone oculare e la prova scientifica. (Tiscali Notizie)

Dimostrare il più grande errore giudiziario della storia. E’ l’impegno che la difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati in via definitiva all’ergastolo per la strage di Erba, si sono assunti con la richiesta di revisione del processo e che oggi sono pronti a sostenere in aula davanti ai giudici della seconda sezione della corte d’appello di Brescia (Secolo d'Italia)

Davanti alla Corte d'Appello di Brescia i difensori dei coniugi illustreranno quelle che definiscono "nuove prove" che, secondo loro, potrebbero comportare il ribaltamento della condanna all'ergastolo. (Sky Tg24 )

Dimostrare il più grande errore giudiziario della storia. E’ l’impegno che la difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati in via definitiva all’ergastolo per la strage di Erba, si sono assunti con la richiesta di revisione del processo e che oggi sono pronti a sostenere in aula davanti ai giudici della seconda sezione della corte d’appello di Brescia (Adnkronos)

Ancora una truffa ai danni di persone anziane nel Tigullio, questa volta a Chiavari. Vittima una donna di 86 anni finito nel mirino di un ragazzo di appena 18 anni che si è finto avvocato e ha sfruttato ancora una volta la tecnica dell’incidente mai avvenuto e del parente nei guai. (Il Giornale d'Italia)

Sono stati gli avvocati difensori a chiedere un rinvio per rispondere al meglio alla Procura generale di Brescia secondo cui l’ipotesi di altri colpevoli è «inverosimile» e all’Avvocato generale dello Stato, Domenico Chiaro, che dice: «Siamo di fronte a suggestioni mediatiche, non sono fatti nuovi dal punto di vista probatorio». (Vanity Fair Italia)