La crisi di Carrefour: stato di agitazione per i 15mila dipendenti

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Carrefour inoltre precisa che il piano di esodi incentivati sarà su base esclusivamente volontaria".

"L'azienda ribadisce il proprio impegno al confronto con i sindacati e con le istituzioni preposte, con l'obiettivo di assicurare ad ogni collaboratore coinvolto la migliore soluzione possibile.

Così in una nota il gigante della grande distribuzione risponde ai sindacati

Con lo stato di agitazione, spiega il segretario generale aggiunto della Fisascat Cisl, Vincenzo Dell'Orefice, "sottolineiamo la necessità che la multinazionale riveda le parti del piano di ristrutturazione che rischiano di penalizzare l'occupazione". (Today.it)

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L'AZIENDA. "L’azienda ribadisce il proprio impegno al confronto con i sindacati e con le istituzioni preposte, con l’obiettivo di assicurare ad ogni collaboratore coinvolto la migliore soluzione possibile. (Adnkronos)

(re.aostanews.it) Piano tagli Carrefour, stato di agitazione lavoratori Valle d’Aosta. Annunciati 615 esuberi a livello nazionale tra i dipendenti full time ed equivalenti e la cessione in franchising di 106 punti vendita. (gazzettamatin.com)

"Con lo stato di agitazione - ha dichiarato il segretario generale aggiunto della Fisascat Cisl Vincenzo Dell'Orefice - sottolineiamo la necessità che la multinazionale riveda le parti del piano di ristrutturazione che rischiano di penalizzare l'occupazione". (IL GIORNO)

Sindacati denunciano l'assenza di un piano di rilancio a fronte di 615 esuberi e la trasformazione in franchising di 106 market in Italia. proteste in tutta italia. (Prima la Riviera)

(LaPresse) – Il tribunale del Lavoro di Monza ha rigettato il ricorso dei sindacati Fiom-Cgil, Uilm-Iil e Fim-Cisl in merito all’illegittimità della procedura di licenziamento collettivo deo 152 lavoratori della Gianetti, avvisati tramite telegramma (LaPresse)

I sindacati contestano inoltre a Carrefour Italia di non aver “fornito alcun piano di rilancio convincente sulla rete vendita diretta, poiché ciò che Carrefour chiama sviluppo consiste unicamente nella programmazione di nuove attività affidate in gestione ad aziende terze ed in un’ennesima procedura di licenziamento collettivo che si aggiunge a precedenti interventi che hanno ridotto l’organico diretto e peggiorato le condizioni di lavoro. (Prima Biella)