Con un processore di quasi 10 anni riesce a “bucare” la crittografia quantistica: com’è possibile?

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E invece un personal computer con CPU di appena un single core è riuscito a far leva sulla vulnerabilità dell’algoritmo ed a violare la sua base matematica di crittografia.

L’algoritmo violato si chiama SIKE, acronimo di “Supersingular Isogeny Key Encapsulation”, basato su un principio matematico crittografico definito SIDH, ovvero “Supersingular Isogeny Diffie-Hellman”.

Com’è stato possibile?

Le dichiarazioni seguite alla violazione dell’algoritmo. (Computer Magazine)

Se ne è parlato anche su altri media

È solo questione di tempo prima che i computer quantistici riescano ad avere una potenza tale da violare gli attuali algoritmi crittografici che stanno mettendo al sicuro quantità elevatissime di dati, anche, e soprattutto, importanti e confidenziali. (Tom's Hardware Italia)

I computer quantistici potrebbero, così, rincorrere per sempre i computer classici: una maratona eterna, come nel paradosso di Achille e la tartaruga Non esattamente: anche i computer quantistici hanno alcuni limiti e, in ogni caso, esistono crittografie “quantum resistant”; scopriamo insieme perché i computer quantistici non minacciano realmente la sicurezza di Bitcoin. (Young Platform Academy)

A febbraio era stato il turno di Rainbow, che era considerato fra i favoriti ed era già stato adottato, molto prematuramente, anche per alcune blockchain I calcoli necessari per l'uso della crittografia a chiave pubblica sono, però, spesso impegnativi e per questo vengono sovente usati protocolli per lo scambio di chiavi simmetriche. (EDGE9)