Ucraina, Berlusconi: «È un paese aggredito, dobbiamo aiutarlo a difendersi»

ilmessaggero.it INTERNO

(LaPresse) «L’Ucraina è un paese aggredito e noi dobbiamo aiutarlo a difendersi».

«Non posso che condividere la preoccupazione di tanti per uno sviluppo incontrollato del conflitto.

Così il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, intervenendo alla convention del partito a Napoli.

Per porre fine all'orrore della guerra, e al tempo stesso per garantire al popolo ucraino il suo legittimo diritto all'indipendenza e alla libertà». (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altri media

A cui segue un corollario da raffinata realpolitik: "Se dovessimo inviare armi, sarebbe meglio non farne tanta pubblicità". E qui arriva la stilettata a Nato e Gran Bretagna che "non sanno portare Putin al tavolo" (la colpa è la loro, cioè). (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Cerchiano di far finire in fretta questa guerra e, se dovessimo inviare armi, sarebbe bene non farne tanta pubblicità”. Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, a pranzo a Napoli in un ristorante di Marechiaro, prima del suo intervento, previsto per domani, per la convention nazionale del partito. (LaPresse)

di Paola Di Caro. Milito da venti anni in FI, un movimento che ha innovato il modo di fare politica ed è stata una vera scuola (Corriere della Sera)

Non sono passate inosservate, però, le dichiarazioni di Berlusconi sulla guerra in Ucraina e soprattutto quelle sull'invio di armi. Questa nuova linea di Forza Italia sulla guerra in Ucraina, che chiede a Kiev di ascoltare le richieste di Putin e critica l'invio di armi agli aggrediti, non sembra essere particolarmente accettata dentro il partito (Fanpage.it)

Il fatto stesso che si parli, con qualche leggerezza di troppo, del possibile uso di armi nucleari significa mettere in discussione quella soglia, ben chiara a tutti persino negli anni della guerra fredda, che escludeva l’uso dell’arma atomica in un conflitto locale”, ha detto Berlusconi spiegando che “non possiamo che condividere quindi gli appelli di chi – primo fra tutti Papa Francesco – invocano di fare ogni sforzo per giungere alla pace al piu’ presto. (LaPresse)