Società toscana beffa il ministero: "Abbiamo registrato noi opentomeraviglia.it"

La Venere torna a splendere in tutta la sua bellezza, nuda, come Sandro Botticelli l’ha dipinta. Qualcuno aveva dimenticato di registrare il dominio che rimanda alla campagna pubblicitaria “Open To Meraviglia” voluta dal ministero del Turismo e da Enit e ci ha pensato un’azienda di marketing di Scarperia e San Piero in provincia di Firenze, nel Mugello, che restituisce alla Venere la sua dignità di opera d’arte, con tanto di descrizione importata da Wikipedia sulla nascita del dipinto a tempera su tela di lino conservato alla Galleria degli uffizi di Firenze. (La Repubblica Firenze.it)

La notizia riportata su altre testate

Per questa campagna pubblicitaria, il Ministero del Turismo ha utilizzato la Venere di Botticelli con eccessiva disinvoltura, plagiando anche alcuni scatti di Chiara Ferragni. Da giorni, la Rete e i social sono occupati da critiche e da polemiche generate da «Open to meraviglia» (uno slogan infelice nel suo accostare una parola italiana e una inglese, degno del «Very Bello» di qualche anno fa). (Corriere della Sera)

Più moderna per immagine, o almeno ambizione. Tra hashtag e polemiche, l'Italia illustrata nella nuova campagna internazionale di promozione turistica del ministero del Turismo ed Enit "Open to meraviglia", presentata giovedì scorso a Roma, effettivamente stupisce. (ilmessaggero.it)

L’attore posta su Instagram una foto che lo ritrae mentre mangia la pizza in piazza San Marco, a Venezia: «Ve la facevo io la pubblicità... (Corriere della Sera)

Caro Beppe, ho letto il suo articolo sulla controversa campagna pubblicitaria per l’Italia Open to meraviglia. Un riassunto veloce per chi si fosse distratto: non ne è stato registrato il dominio, una parte del video è in realtà girato in una cantina in Slovenia (il proprietario ringrazia per tutta la pubblicità gratis), la traduzione in tedesco era a dir poco approssimata (erano stati tradotti i nomi di alcune città italiane). (Corriere)

di Francesca Marsili «Rispetto alla polemica che vede nella Venere in veste di influencer una mercificazione dell’opera d’arte resto tiepida. (Cronache Maceratesi)

È nata da nemmeno una settimana e ogni giorno inciampa in uno svarione. Hanno provveduto a farlo alle 20.15 del 21 aprile scorso i tre titolari di Marketing Toys. (Il Manifesto)