A Reggio Emilia l’effetto Draghi fra i nuovi equilibrismi Pd e il rischio espulsioni M5s

La Gazzetta di Reggio INTERNO

Come quelli nati e acuiti in seno al M5s, fra pulsioni territoriali e spinte governative.

Ma, soprattutto, mai dire mai.

Mai con la Lega, mai con il Pd, mai con il M5s, mai con Forza Italia, mai con Draghi.

Fra i firmatari attivisti e consiglieri, fra i quali anche Fabrizio Aguzzoli, che siede in Sala Tricolore

(La Gazzetta di Reggio)

La notizia riportata su altri media

Poi la decisione di Sergio Mattarella di troncarla d’autorità, affidando a Mario Draghi l’incarico di formare un governo del presidente per affrontare un’indiscutibile emergenza. Ma forse sarebbe meglio guardarsi in faccia, prendere atto della realtà, predisporsi a un’ennesima traversata del deserto (Corriere della Sera)

Comunque vada a finire, il destino del Movimento peserà in modo decisivo sul futuro del centrosinistra e del Pd. Un conto è ritrovarsi a fare il leader di un’entità magmatica come i Cinque stelle stando per di più fuori dal Parlamento. (Gazzetta di Parma)

Partiremo dai temi, come abbiamo sempre fatto: se ci sarà convergenza allora si andrà avanti, altrimenti non si partirà neanche Ma Randazzo non è l'unico a guardare all'esempio di Roma con negli occhi l'esperienza di Termini Imerese. (MeridioNews - Edizione Palermo)

Dal Nazareno premono, ma la maggioranza nata dal programma che ha portato alla vittoria Eugenio Giani è composta da dem e Italia Viva (con la Sinistra in giunta). Di certo Italia Viva non vuol essere messo all’angolo: «Il Pd mi sembra debba chiarirsi le idee sulla direzione politica che vuole percorrere - sottolinea il deputato fiorentino di Italia Viva Gabriele Toccafondi - riformisti o massimalisti. (LA NAZIONE)

Un coordinamento Pd-M5S-Leu anche a Modena, sulla scia di quanto avvenuto in Parlamento con l’intergruppo giallo-rosso. A proporlo è Articolo Uno Modena: «Consumata la sciagurata azione di rottura del governo Conte da parte di Matteo Renzi - spiega il coordinatore provinciale Paolo Trande - in queste ore il governo Draghi ha avuto la fiducia dalle Camere. (Gazzetta di Modena)

Nelle prime tre sedute servono i due terzi dell’assemblea (673 voti) per eleggere il capo dello Stato, dal quarto scrutinio in poi si scende alla maggioranza assoluta (505). (Il Sole 24 ORE)