Carabinieri Piacenza, la mamma di Montella: «Tirano fuori Gomorra perché veniamo da Napoli»

Corriere della Sera INTERNO

Tirano fuori Gomorra perché veniamo da Napoli.

Se Peppe era di Piacenza non lo dicevano che era Gomorra.

Chi non crede alle accuse contro il carabiniere «Peppe» è sua madre Giuseppina che in un’intervista alla Stampa lo difende con tenacia: «Mio figlio è un bravo ragazzo - dichiara al quotidiano torinese Anche Salvatore, Giacomo, Daniele, gli altri carabinieri che qui erano di casa, sono tutti dei bravi ragazzi. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri media

Alla contestazione dell’illecito, la cui sanzione ha comportato anche il ritiro della patente di guida e il sequestro della vettura, l’uomo si è scagliato contro i militari, che, solo dopo una breve colluttazione, riuscivano a immobilizzarlo e arrestarlo, conducendolo nelle camere di sicurezza della caserma di Cividale, dove ha trascorso il resto della nottata. (Il Friuli)

La “produttività” in arresti giustificava tutto, persino che uno spacciatore ricevesse il permesso, durante il lockdown, di lasciare il territorio di residenza per andare in altra Regione a recuperare la droga. (L'HuffPost)

Al carcere delle Novate nell’interrogatorio di garanzia, i carabinieri arrestati nell’ambito dell’operazione Odysseus hanno risposto alle domande del giudice e hanno spiegato la loro versione dei fatti. (Libertà)

L’informatore 26enne marocchino da cui è partita l’inchiesta della Procura di Piacenza che ha portato al sequestro della caserma Levante, raccontava di conoscere il carabiniere appuntato Giuseppe Montella, attorno a cui ruota l’indagine, fin dal 2010. (piacenzasera.it)

C'è una parte della sinistra che è così: vuole sangue (dei carabinieri e della polizia). L'Arma è una organizzazione criminale, dove la violenza e la tortura non sono episodi circoscritti, ma la stoffa della divisa. (Liberoquotidiano.it)

Si è deciso il trasferimento del comandante provinciale Stefano Savo, del comandante del reparto operativo Marco Iannucci e dell comandante del nucleo investigativo Giuseppe Pischedda. Plurimputato per reati contro la Pa, Del Sette è stato il primo comandante generale, dopo circa 220 di storia dell’Arma, ad essere finito sotto processo. (Il Riformista)