Impigliato nella ragnatela. Biden tiene un profilo basso, ma il Medio Oriente gli sfugge nuovamente di mano

L'HuffPost INTERNO

Nelle ore successive al primo storico attacco dell’Iran sul suolo israeliano, il presidente Usa Joe Biden ha discusso con il suo staff della possibilità di tenere un discorso pubblico alla nazione per riaffermare il “ferreo sostegno” dell’America a Israele. Poi, valutando la modalità “telefonata” con cui è stato condotto l’attacco e il suo impatto limitato, ha deciso che era meglio mantenere un profilo basso, sperando che la sua assenza dai riflettori avrebbe contribuito a calmare la situazione. (L'HuffPost)

Ne parlano anche altre fonti

L'uomo ha ferito con un coltello due dipendenti dell'ospedale e un cittadino intervenuti per difenderla. L'uomo si trova ora in caserma dai Carabinieri. (Il Messaggero Veneto)

È la strategia dell’amministrazione Biden in uno dei momenti più drammatici della recente storia del Medio Oriente. Volontà di evitare un’escalation. (Il Fatto Quotidiano)

Ad attenuarne la percezione è il bias nonostante tutto ancora favorevole dei media mainstream, ma è stato raggiunto davvero un livello di guardia, oltre il quale il rischio è la ridefinizione degli equilibri di deterrenza e quindi di potere nella regione, a danno in primis di Israele ma anche degli interessi occidentali. (Nicola Porro)

Dialoghi mediorientali | Il confine libanese (RaiPlay Sound)

L’America è ancor più impelagata in un conflitto mediorientale. Joe Biden aveva inaugurato la sua presidenza, in termini di politica estera, con il ritiro dall’Afghanistan mal gestito, contestatissimo, che, però, aveva una logica precisa: disimpegnare l’America dal Medio Oriente (Corriere TV)

A meno che Washington non abbia interessa a far trapelare rumors, indiscrezioni o vere e proprie notizie. La Situation Room è blindata, i dossier presidenziali sono visibili solo a pochissimi privilegiati, le strategie militari avvolte da un mistero impenetrabile. (Il Faro online)