Infarto al nono mese di gravidanza. Mamma e neonata salvate al Policlinico di Bari [VIDEO]

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“È una condizione estremamente rara che può verificarsi in corso di gravidanza specie in presenza di altre patologie”, spiega il dottor Carlo D’Agostino, direttore dell’Unità operativa di Cardiologia ospedaliera del Policlinico di Bari.

Poco il tempo a disposizione per salvare la vita della mamma senza pregiudicare quella della nascitura.

La giovane donna è stata così trasportata d’urgenza nel reparto di Cardiologia ospedaliera del Policlinico di Bari dal pronto soccorso di Monopoli, dove si era recata dopo aver accusato forti dolori toracici. (Faxonline)

Su altri giornali

La giovane mamma aveva una ostruzione di una delle arterie coronarie, dovuto a dissezione della parete. In circa 15 minuti si è riunito un team multidisciplinare per condividere il percorso più opportuno. (Il Giornale di Vicenza)

Così il sottosegretario agli Affari Ue Enzo Amendola su Twitter (LaPresse) – “Consegnato! (LaPresse)

In circa 15 minuti si è riunito un team multidisciplinare per condividere il percorso più opportuno. La mamma è stata trattata e sorvegliata cardiologicamente nei minuti e nei giorni successivi al parto nell'unità di terapia intensiva cardiologica ospedaliera (UTIC) del Policlinico, la sua bambina è stata ricoverata in neonatologia (Giornale di Sicilia)

La giovane mamma aveva una ostruzione di una delle arterie coronarie, dovuto a dissezione della parete. Ma per la signora, con una gravidanza quasi a termine, una terapia antiaggregante spinta avrebbe costituito un grave rischio di emorragia nel corso del parto". (La Repubblica)

Colpita da un infarto a 34 anni e nell'ultima settimana di gravidanza, Grazia, percorre 40 chilometri per raggiungere il Policlinico di Bari e con un parto cesareo mette al mondo sua figlia. Solo dopo la nascita della bambina i medici hanno deciso di trattare l'ostruzione coronarica della mamma. (ilmattino.it)

“La procedura normale – aggiunge il dottor D'Agostino – avrebbe richiesto l’esecuzione di una immediata angioplastica coronarica con il posizionamento di stent e l’utilizzo di alte dosi di farmaci antiaggreganti piastrinici. (BariToday)