Decreto liquidità imprese: i prestiti per le PMI

PMI.it ECONOMIA

Prestiti con Fondo Garanzia PMI. Per le PMI lo strumento fondamentale è il Fondo di Garanzia, rifinanziato (con 1,7 miliardi di euro) e per tutto il 2020 accessibile con regole semplificate e meno paletti.

In considerazione dell’emergenza Coronavirus, fino al 31 dicembre 2020, questi prestiti sono concessi a imprese fino a 499 dipendenti.

Fondo PMI per prestiti fino a 5 milioni, finanziamento automatico al 100% fino a 25mila euro, accesso anche alle garanzie SACE (PMI.it)

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La documentazione da presentare per l’accesso al prestito sino a 25 mila Euro è molto limitata. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla richiesta e sulle caratteristiche del prestito sino a 25 mila Euro disponibile per le imprese con il Decreto Liquidità definito dal Governo Conte nel corso di questi primi giorni di aprile 2002. (SosTariffe)

Fondo Garanzia PMI. Il decreto liquidità imprese finanzia con ulteriori 1,7 miliardi il Fondo centrale di garanzia. Prestiti fino a 25mila euro: garanzia gratuita, al 100% e automatica, senza valutazioni. (PMI.it)

Al 90% : imprese fino a 5mila dipendenti e fatturato fino a 1,5 mld di euro. Beneficiari. Imprese e Partite IVA: prestiti con garanzia Fondo PMI 9 Aprile 2020 Possono accedere al prestito garantito da SACE tutte le imprese, di qualsiasi dimensione, anche Partite IVA. (PMI.it)

Le garanzie. I prestiti fino a 25 mila euro sono garantiti al 100% dallo Stato attraverso la Sace, mentre per importi più alti e imprese più grandi, le garanzie diventano minori. Il prestito, come previsto dal decreto liquidità, sarà erogato a tassi d’interesse molto bassi, si parla di 0,2-0.3 per cento per gli importi più bassi, fino a 25 mila euro, con durata non superiore a 6 anni. (InvestireOggi.it)

Tra gli interventi, il sostegno alle Pmi, che potranno beneficiare di prestiti garantiti da parte dello Stato al 100%, sia per gli autonomi sia per le imprese. (NewsNovara.it)

Possono richiedere il credito anche le imprese che, dopo il 31 dicembre 2019, sono state ammesse al concordato con continuità aziendale, quelle che hanno siglato accordi di ristrutturazione e anche le imprese che hanno presentato un piano attestato. (Commercialista Telematico)