Limonov: The Ballad, recensione: la vita dello scrittore come un grande concerto

La recensione di Limonov: The Ballad, film di Kirill Serebrennikov sulla vita del poeta e dissidente politico Ėduard Limonov, ispirata alla biografia romanzata scritta da Emmanuel Carrère. Ben Whishaw, che lo interpreta, ne fa una rockstar. I biopic sono tra i generi cinematografici più amati dal pubblico (e anche in letteratura le biografie vanno fortissimo). Forse perché approfondire la vita di persone realmente esistite, specialmente se hanno compiuto grandi cose, nel bene e nel male, ci dà la sensazione di assistere a qualcosa di più autentico. (Movieplayer)

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Procede il Concorso, senza particolari entusiasmi. Una medietà buona, dove raramente si resta davvero colpiti, semmai sono più le delusioni. (ilgazzettino.it)

Eroe romantico, pronto a tagliarsi le vene per la donna amata. Dissidente in Unione sovietica, anzi no: solo desideroso di trovarsi un posto al sole, nel mondo, magari in America. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Savenko, soprannominato “Limonov” per il suo stile di scrittura aspro ed esplosivo (con riferimento alla M26, la “bomba limone”) non è un personaggio inventato. – “Non era un romanziere: sapeva raccontare soltanto la sua vita, ma la sua vita era appassionante e lui la raccontava bene”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Limonov, il nuovo film di Kirill Serebrennikov, è stata presentato in anteprima mondiale, in Concorso, al 77° Festival di Cannes. (Sky Tg24 )

I film di Serebrennikov guardano spesso al punto di rottura, alla germinazione e allo sviluppo di un seme di follia, raccontando storie e vite che finiscono per essere trascinate e travolte da passioni esplosive o da forze irrazionali. (Sentieri Selvaggi)

Tra i capitoli più riusciti di Limonov, di Kirill Sebrennikov, c’è una New York anni ’70 più autentica di quella vera, magicamente ricostruita in studio, con la sporcizia, i rifiuti, i ratti, resa con la fotografia ‘indy’ dell’epoca e col corredo acido dei Velvet Underground reinterpretati da un gruppo russo, gli Shortparis. (L'HuffPost)