Il vizietto tutto italiano dei candidati-civetta alle elezioni europee

EuropaToday INTERNO

Giorgia Meloni detta "Giorgia" ha annunciato che si candiderà come capolista di Fratelli d'Italia in tutte le circoscrizioni italiane per le elezioni europee dell'8 e 9 giugno. Chiaramente, se eletta come appare scontato, la premier non lascerà Palazzo Chigi per occupare un seggio del Parlamento Ue, così come prevede la legge sull'incompatibilità delle cariche. E lo stesso dovrebbero fare anche la leader del Partito democratico Elly Schlein e gli altri leader di partito che hanno deciso di piazzare il loro nome in cima alle liste, per aumentarne la visibilità e, nelle loro speranze, i voti: da Antonio Tajani a Emma Bonino, passando per Matteo Renzi e Carlo Calenda (EuropaToday)

Se ne è parlato anche su altri media

La distinzione tra chi si è affidato al proprio leader e chi ha puntato su testimonial esterni è più apparente che reale. Ma ’ndo vai se il candidato non ce l’hai? Mai come in questa occasione la febbre del candidato si è diffusa in ogni partito come un’epidemia. (il manifesto)

Tom Carper del Delaware, Debbie Stabenow del Michigan e Joe Manchin del West Virginia) e un indipendente (Kyrsten Sinema dell'Arizona) non la cercano. Laphonza Butler della California, una democratica nominata al suo attuale seggio nel 2023, non è a sua volta in cerca di nomina nel 2024. (Il Giornale d'Italia)

La sfida più serrata e mediatica sarà al Centro. Roma. (La Stampa)