Siccità, la Regione chiede lo stato di emergenza nazionale e lancia un vademecum contro la crisi idrica

Gazzetta Jonica INTERNO

La crisi idrica in Sicilia, incluso nella provincia di Messina, non accenna a diminuire. Per questo motivo la giunta regionale ha formalizzato la richiesta di stato di emergenza nazionale per la siccità per garantire acqua potabile ai cittadini e attenuare i problemi degli operatori del comparto agricolo. L’agricoltura in Sicilia potrebbe subire un tracollo di reddito e occupazione. “Rischiamo la compromissione e la perdita definitiva delle colture permanenti (agrumi, frutta, vigne) e la moria diffusa del bestiame – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino – con i conseguenti problemi di ordine sanitario. (Gazzetta Jonica)

La notizia riportata su altri media

Perché “caldo e siccità sono effetto del cambiamento climatico in corso che colpisce tutta Europa. Sintetizzano gli addetti ai lavori: la situazione è critica, se non piove diventerà drammatica. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La risposta che si dà al bar, in casi come questi, è: “Se non si è fatto niente, è perché nessuno ci poteva guadagnare qualcosa”. Si legge che nella Sicilia assetata ci sono tre grandi dissalatori dismessi da vent’anni. (la Repubblica)

Chi lo conosce racconta di un presidente della Regione furioso, perché è stata da lui considerata sproporzionata e per nulla adatta a contrastare gli effetti della siccità, la relazione allegata alla richiesta di stato di emergenza nazionale, inviata da Palazzo d’Orleans al governo Meloni. (Giornale di Sicilia)

E’ salato il prezzo della siccità che sta mettendo in ginocchio la Sicilia per la scarsità delle piogge. Per gli interventi definiti prioritari, l’Autorità di bacino del distretto idrografico dell’Isola ha stimato che servono investimenti per 720 milioni di euro, 130 milioni per le misure a breve termine e 590 milioni per quelle a medio termine. (BlogSicilia.it)

Non possiamo rischiare di avvicinarci all'estate e chiedere ai turisti di razionare l'acqua. Leggi tutta la notizia (Virgilio)

E il problema è stato quasi sempre affrontato con pochissima professionalità in un scenario politico con i protagonisti l’uno contro l’altro armati, più per spartire i benefici del potere piuttosto di risolvere una volta per tutte la questione idrica della provincia di Agrigento. (Sicilia ON Press)