Prima della Scala, «Tosca»: cinque ragioni per vedere l’opera

Quinto titolo del catalogo teatrale pucciniano, Tosca (1900) è al centro – con La bohème (1896) e Madama Butterfly (1904) – della trilogia dei più ampi e duraturi successi del musicista toscano: opere sempre in repertorio e in ogni dove.

Più facile, per paradosso, «fare centro» con un titolo di rara esecuzione.

Proprio l’estrema notorietà di questo titolo ispirato al truculento dramma La Tosca (con l’articolo, come s’addice alle dive) del parigino Victorien Sardou, rappresenta la principale sfida del teatro milanese: di riuscire cioè a dar vita a un’interpretazione di riferimento, il più possibile vicina alle intenzioni di Puccini e dunque estranea alle versioni un po’ urlate di una certa tradizione. (Corriere della Sera)

Su altri giornali

Saranno impegnate più di 50 persone tra cameraman, microfonisti, tecnici audio e video per le oltre tre ore di trasmissione. Nonostante ciò, non è prevista una trasmissione in 4K. (DDay.it - Digital Day)

Una Tosca cinematografica, nel rispetto di Puccini Il regista Davide Livermore apre per il secondo anno consecutivo la stagione della Scala. La mia Tosca, dice, rispetta l’ambientazione originale ma con una recitazione moderna. (Rai News)

Quell’aria (tagliata) così simile a ‘O sole mio. Tra le arie “mai sentite” che verranno eseguite nella Tosca della Prima della Scala c’è anche una frase musicale che fu eliminata perché troppo simile a ‘O Sole Mio. (Il Fatto Quotidiano)

La scala ha la responsabilità di restituire alle persone una musica che non è stata ascoltata o lo è stata poco. E sarà anche che andare alla Scala, soprattutto alla Prima è un evento che tutti vorrebbero vivere una volta nella vita. (AGI - Agenzia Italia)

Puccini, uomo imponente e di bell’aspetto anche se un po’ troppo dandy, fu subito molto cortese con me”. 2 Non solo auto ma anche case, barche e yacht. Puccini era un vero e proprio “spendaccione”. (Sky Tg24 )