Caffè espresso italiano candidato all’Unesco, Coldiretti: “Tutela di un rito da 30 milioni di tazzine al giorno”

LaPresse ECONOMIA

Un’abitudine radicata dalla quale sono nate anche espressioni di solidarietà – aggiunge Coldiretti – come l’usanza del “caffè sospeso” quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo, che magari non se lo può permettere.

È quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla presentazione della candidatura del “caffe espresso italiano” a patrimonio immateriale dell’ Umanità dell’Unesco che si aggiunge alle tradizioni alimentari nazionali già tutelate dal tartufo alla pizza fino alla Dieta mediterranea. (LaPresse)

Se ne è parlato anche su altri media

Se si vuole indispettire il titolare di un bar di Torino bastano due parole: caro caffè. Però, rimarca, «con tutti i rincari che abbiamo far pagare 1,20 euro un caffè non è più corretto». (La Stampa)

Ormai la situazione è sotto gli occhi di tutti: con bollette così care, famiglie, consumatori, esercenti, artigiani e industriali non ce la possono fare ad andare avanti, vanno a rotoli tutti i bilanci. (Il Messaggero Veneto)

Purtroppo si sta lavorando molto poco nella nostra categoria in questa fase storica, con cali di fatturato del 30 o 40 per cento. «L'aumento della tazzina - sottolinea Lertora - non deriva ovviamente solo dal rincaro della materia prima, il caffè, ma anche di tutte le altre voci di bilancio di un esercizio pubblico: luce, gas, immondizia, acqua, plastica, detersivi etc. (IlPiacenza)