“Domanda stupida: costo 38 centesimi”, lo scontrino di un ristorante in Colorado è virale

Fanpage.it ESTERI

Ovvero 38 centesimi per una “stupid question”, letteralmente una “domanda stupida”.

Considerata la particolarità della voce sullo scontrino in molti in rete si sono chiesti se quella ricevuta fosse reale.

Altre voci "anomale" sul menu del ristorante americano – La piccola tassa non viene davvero messa sul conto del cliente che fa una domanda “sciocca”, ma spesso a pagare i 38 centesimi in più sono i tavoli particolarmente “rumorosi” o divertenti. (Fanpage.it)

Ne parlano anche altri giornali

Non un’impresa facile, ma non è solo a San Valentino che chi serve ai tavoli deve fare i conti con clienti un po’ troppo bizzarri. (Il Messaggero)

“Quando abbiamo un buon tavolo divertente che interagisce con noi o quando ci chiedono specificatamente di questa aggiunta, è sempre divertente aggiungerlo”, ha detto Landry. Un locale nel Colorado, il Tom’s Diner, ha deciso di attuare una particolare misura per evitare le domande stupide da parte dei clienti. (Inews24)

Lo scontrino sta facendo il giro del web, insieme al menu del ristorante dove compare una voce piuttosto bizzarra: “Torna a casa”, ovviamente gratis. (Il Fatto Quotidiano)

Ed è proprio su quest'ultima parte che da tempo "investe" il Tom's Diner di Denver, in Colorado. Costa 38 centesimi. Il rapporto tra camerieri e clienti è spesso oggetto di battute, di critiche, di sfoghi più o meno ironici da entrambe le parti in merito alla difficoltà di conciliare vari aspetti. (la Repubblica)

Per evitare che i clienti facciano, infatti, i proprietari hanno inserito le domande poco pertinenti nel menu, facendole pagare: 38 centesimi per ogni “stupid question”.Lo scontrino del ristorante, postato sui social, ha fatto il giro del web: in un’intervista il direttore del ristorante, Hunter Landry, nipote del fondatore che ne diede il nome, Tom, ha detto che quella voce era stata già inserita dal nonno per provocare un po’ di buon umore nei clienti. (Il Mattino)

Per evitare che i clienti facciano, infatti, i proprietari hanno inserito le domande poco pertinenti nel menu, facendole pagare: 38 centesimi per ogni “stupid question”. (Leggo.it)