La scuola dedicata alle vittime. In trenta cantano per il presidente:: "Sarà un'emozione indimenticabile"

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"L’emozione e la gioia di potersi esibire davanti al presidente della Repubblica sono i due sentimenti che meglio rappresentano questa vigilia" confessa Iasmina Santini, preside dell’istituto Martiri di Civitella. Questa mattina - oltre ad una delegazione degli studenti di quarta e quinta elementare che seguirà l’evento dalla piazza - il coro della scuola secondaria intonerà "Fratelli d’Italia" esibendosi insieme alla filarmonica Santa Cecilia di Civitella davanti al presidente Mattarella. (LA NAZIONE)

Ne parlano anche altre fonti

Civitella Val di Chiana (Arezzo), 25 aprile 2024 – “Mi è rimasto impresso tutto quello che accadde in quei giorni, me lo porto dentro. La voce è squillante, e chiunque farebbe fatica a credere che all’altro capo del telefono c’è una signora di 94 anni, Nia Cau, superstite della strage di Civitella, testimone degli orrori della guerra. (LA NAZIONE)

Di Matteo Marzotti CIVITELLA Quando il presidente della Repubblica scenderà dall’auto in piazza Becattini sarà tra i primi a stringergli la mano, indossando la fascia tricolore. Per Andrea Tavarnesi la visita del capo dello Stato a Civitella è più di un appuntamento istituzionale. (LA NAZIONE)

"Più vado avanti con gli anni e più i ricordi riaffiorano. Anche adesso guardo la piazza e mi torna in mente cosa vidi quella mattina del 29 giugno del 1944 uscendo dal nostro nascondiglio". (LA NAZIONE)

Il piccolo borgo medievale di Civitella si prepara ad accogliere il capo dello Stato che ha scelto il paese, teatro dell’eccidio del 29 giugno del 1944, per le celebrazioni del 25 aprile. Di Matteo Marzotti CIVITELLA È il giorno di Mattarella. (LA NAZIONE)

Maddalena De Luca, prefetto di Arezzo, fa il punto a poche ore dall’arrivo di Sergio Mattarella allo stadio comunale di Civitella. Sarà lei ad accogliere in forma strettamente privata il presidente, pochi minuti dopo aver fatto altrettanto con il ministro della difesa, Crosetto. (LA NAZIONE)

Lo pensò anche il mattino del 29 giugno 1944, distesa in cima al tetto della loro casa, nel centro storico di Civitella, tra le tegole rosse, mentre stringeva quella mano come la cosa più preziosa che le era rimasta. (LA NAZIONE)