Questioni aperte/ Genova, il G8 e gli effetti non previsti sulla politica

Il Messaggero INTERNO

Ci sono ottantenni che ancora oggi si commuovono ricordando «quella volta a Valle Giulia…», nemmeno fosse stata la battaglia del Col di Lana all’epoca della Grande Guerra.

Quella rivolta contro la politica e i suoi legittimi rappresentanti aveva semplicemente sbagliato analisi e bersaglio.

La rivolta no-global di Genova è stato davvero un tornante della storia contemporanea di cui si leggerà nei libri anche fra mezzo secolo o siamo nel pieno di un tormentone retorico-celebrativo?

Anche a Genova in fondo è andata così: la legittima rabbia degli ultimi si è scontrata con la protervia dei potenti e dei loro sgherri in divisa. (Il Messaggero)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Ma sono state sentenze così deficitarie, con pene così lievi, mitigate oltretutto da prescrizione e indulto, che l’Italia è Alcuni processi, qualche condanna, molte omissioni e una travolgente voglia di rimozione. (Il Manifesto)

l 20 luglio 2001 Carlo Giuliani, manifestante 23enne che stava prendendo parte alle proteste no global del G8 in corso a Genova, veniva ucciso dopo essere stato raggiunto al volto da un colpo d'arma da fuoco. (Ticinonline)

Proprio per questo, perché questo trapasso posso guardarlo da lontano, sapendo del come era il prima, avverto di più la portata della transizione ad un dopo diverso che in quel luglio del 2001 trovò nel capoluogo ligure il suo simbolico ingresso nella consapevolezza della politica ufficiale (Il Manifesto)

Non dimenticherò mai le ore passate, esattamente vent’anni fa, all’interno della «zona rossa» di Genova, mentre prendeva forma lo scontro che avrebbe portato nel pomeriggio all’uccisione di Carlo Giuliani, e poi alle cariche brutali al corteo dei 300 mila il giorno dopo, e quindi all’irruzione alla scuola Diaz. (Il Manifesto)