La lontanissima Voyager 1 intercetta “ronzio” del plasma tra le stelle

Il mezzo interstellare e infatti “quasi vuoto”: qualcosa c’è e quello che si può trovare in quegli enormi spazi che esistono tra le stelle é come una leggera pioggerellina se paragonata quello che c’è in un sistema stellare.

Tuttavia la Ocker ritiene che in realtà in questi spazi che sembrano vuoti c’è un’attività, benché di basso livello, che coinvolge il plasma interstellare e che è più alta di quanto calcolato in precedenza. (Notizie scientifiche.it)

La notizia riportata su altri giornali

Da allora, Voyager-1 continua la sua lista dei record inviando dati riguardanti il mezzo interstellare nel quale si trova immerso. Dopo aver superato l’eliopausa, la sonda ha cominciato a misurare la densità del plasma del mezzo interstellare locale grazie a uno strumento chiamato Plasma Wave Subsystem. (Media Inaf)

Questi elementi, secondo il gruppo di lavoro, sarebbero indicativi di un’attività di sottofondo nel gas interstellare, più intensa di quanto ritenuto comunemente. Tali dinamiche potrebbero rivelarsi utili per tracciare la distribuzione spaziale del plasma, quando non viene ‘sconvolto’ dalle intemperanze del Sole. (Global Science)

Osservando le onde di propagazione delle tempeste solari gli scienziati provano a dedurre la densità del mezzo interstellare. "Il mezzo interstellare è come una pioggia tranquilla o leggera", ha detto l'astronomo James Cordes della Cornell University. (Sputnik Italia)