Supercomputer Eni e terapie anti-Covid, i risconti dell’esperimento di supercalcolo molecolare più complesso di sempre

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L’infrastruttura di supercalcolo HPC5 di Eni ha avviato nella notte di venerdì 20 novembre l’esperimento di supercalcolo molecolare più complesso mai realizzato al mondo al fine di identificare nuove terapie contro il virus.

HPC5, il supercalcolatore industriale più potente al mondo, è una delle risorse spontaneamente messe in campo da Eni nell’ambito di un ampio piano d’azione elaborato dalla società per contrastare la pandemia. (Finanzaonline.com)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La simulazione italiana è stata 300 volte più grande e 500 volte più veloce di quella realizzata negli Stati Uniti nello scorso giugno. Al ritmo di 5 milioni di molecole simulate al secondo, il processo è durato 60 ore. (Forbes Italia)

ENI e HPC5: il supercalcolo contro il Covid. Che i supercalcolatori potessero avere un ruolo nella ricerca contro la pandemia era chiaro dagli sforzi infusi fin dal principio su questo fronte, ma ora emerge anche una quantificazione più efficace su quale possa essere il ruolo del supercalcolo in questa fase di ricerca. (Punto Informatico)

Il 27 ottobre scorso Aifa ha autorizzato lo studio clinico presso l’ospedale Spallanzani di Roma e l’Humanitas di Milano per valutare il Raloxifene come potenziale trattamento per pazienti Covid. (CorCom)

L’esperimento di supercalcolo molecolare più complesso al mondo è stato realizzato nell'infrastruttura HPC5 di Eni, che ha processato i dati per 60 ore dalla notte di venerdì 20 novembre, con l'obiettivo di identificare nuove terapie contro il virus (Milano Finanza)