Istat, cala il potere d’acquisto delle famiglie

Open ECONOMIA

Scende il potere d’acquisto delle famiglie italiane. A farlo sapere è l’Istat nella propria nota trimestrale sui conti della pubblica amministrazione. L’istituto però sottolinea che la flessione è stata lieve nonostante l’impatto negativo dell’aumento dei prezzi. Si tratta di un -0,1% sul trimestre precedente. A pesare sono sempre i rincari. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, infatti, i prezzi dei beni alimentari hanno fatto registrare un +11,1%. (Open)

Se ne è parlato anche su altre testate

Continua il trend al ribasso per i risparmi delle famiglie. Guerra e inflazione pesano infatti sulle tasche degli italiani, che vedono calare il loro potere d’acquisto, cominciano a dover intaccare i loro risparmi e riescono ad accantonare sempre meno. (FocusRisparmio)

L’Istat il 5 ottobre 2022 ha comunicato un miglioramento per quanto riguarda le stime tendenziali del Pil. Nel secondo trimestre del 2022 il Pil, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dell’1,1% rispetto al trimestre precedente e del 5% nei confronti del secondo trimestre del 2021 si legge nella nota. (Corriere della Sera)

Come di consueto in corrispondenza della diffusione del II trimestre dell’anno, in questa nota si presenta una terza stima dei conti economici trimestrali, a 90 giorni dalla fine del trimestre di riferimento. (Gazzetta di Salerno)

Come di consueto in corrispondenza della diffusione del II trimestre dell’anno, in questa nota si presenta una terza stima dei conti economici trimestrali, a 90 giorni dalla fine del trimestre di riferimento. (gazzettadimilano.it)

Tutto ha inizio con l’abbassamento dell’0,1% sul potere di acquisto delle famiglie italiane, relativo all’intervallo da Aprile-Giugno. Inizia a farsi sentire l’eco delle disgrazie avvenute in questo 2022. (ZON)

La stima della crescita congiunturale del Pil, diffusa il primo settembre, era stata anch`essa dell`1,1% mentre quella tendenziale era stata del 4,7%. Lo ha reso noto l'Istat. (Italia Oggi)