Spaccio e recupero crediti con la pistola puntata alla tempia: 24 arrestiLa droga riforniva i quartieri di Roma est

Il Messaggero INTERNO

Gli investigatori che questa mattina hanno fatto scattare le manette ai polsi di ventiquattro persone, sotto la direzione della Direzione distrettuale antimafia di Roma, sostengono che il gruppo spacciasse droga per un introito di circa un milione di euro l'anno.

Si tratta di una organizzazione stabile che non veniva scalfita neanche dagli arresti in flagranza effettuati dai militari nel corso dell'indagine, poichè il gruppo riusciva subito a rimpiazzare gli spacciatori su strada, anche con mogli e fidanzate per non dare nell'occhio. (Il Messaggero)

La notizia riportata su altre testate

L’organizzazione ricorreva inoltre ad un violento sistema di recupero crediti nei confronti dei clienti che non pagavano: sono stati, infatti, ricostruiti episodi di estorsione, anche con armi da fuoco. (BaraondaNews)

Avevano messo in piedi un gruppo di spacciatori capaci di guadagnare dalla vendita della droga 90mila euro al mese. Il volume di affari dei due gruppi criminali collegati tra loro si aggirava intorno alle 100 dosi di cocaina quotidianamente vendute, per un introito di circa 3000 euro al giorno. (RomaToday)

I carabinieri hanno quindi arrestato il ventunenne per detenzione ai fini di spaccio e lo hanno accompagnato al carcere di Agrigento. Nell'ambito dell'operazione "Piazza pulita 2", è stato arrestato un gambiano di 21anni. (Agrigento Notizie)

Gli agenti, guidati dal vicequestore Carlo Pinto, erano sicuri che l’uomo era da tempo attivo nel mercato della droga, soprattutto nel suo quartiere, il Piano, benché non avesse precedenti. Durante la perquisizione sono stati rinvenuti anche un tirapugni e un coltello serramanico. (AnconaToday)

La droga era nascosta nell’armadio, tra i vestiti. A trovarla sono stati i poliziotti della Squadra Mobile che hanno arrestato un pusher 40enne, italiano, incensurato e disoccupato, residente ad Ancona. (AnconaToday)

Il giovane è stato condotto alla casa circondariale di Venezia. Le indagini hanno appurato che la droga era destinata a piccoli spacciatori dei capoluogo friulano attivi nella stazione ferroviaria e autocorriere, nella salita del Castello e in alcuni parchi pubblici. (Il Messaggero Veneto)