L'Ucraina ritira i carri armati Usa (da 10 milioni l'uno): "Per la Russia facile individuarli"

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L'esercito ucraino cambia l'utilizzo dei carri armati Abrams M1A1 forniti dagli Stati Uniti nel gennaio 2023 dopo mesi di pressioni da parte di Kiev. Ad annunciare la scelta sono alcuni funzionari statunitensi, i quali hanno spiegato che il massiccio utilizzo di droni da parte della Russia rende troppo difficile l'utilizzo degli Abrams senza che questi vengano scoperti e attaccati: "Non c'è terreno aperto che si possa attraversare senza timore di essere scoperti", ha riferito alla stampa un alto funzionario della difesa americana parlando prima della riunione del gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina oggi, venerdì 26 aprile. (Today.it)

La notizia riportata su altri media

In un soleggiato primo maggio moscovita, famiglie e coppie sono venute a vedere armi come un carro armato danneggiato di fabbricazione americana, nel giorno di apertura di uno spettacolo organizzato dall'esercito. (Tiscali Notizie)

Guarda il video qui sotto, a questo link o sul Canale You Tube di Analisi Difesa Gaiani: “Difficile credere che le armi USA cambino la situazione sui fronti ucraini” (Analisi Difesa)

Non sono i soli, anche gli inglesi fecero ritirare i loro Challenger 2 (12 esemplari) dopo l’offensiva dell’autunno 2023, per lo stesso motivo e certo la produzione tedesca dei Leopard 2 non appare così fenomenale come la si dipingeva, con i carri di Berlino che saltano in aria come quelli russi. (Panorama)

E di lanciare un segnale: al popolo e al mondo. Si celebra il 9 maggio. (Corriere del Ticino)

Gli Stati Uniti hanno confermato che da inizio mese gli ambiti missili a lungo raggio Atacms sono a disposizione dell’esercito ucraino. Secondo il New York Times, oltre 100 missili sono stati forniti da Washington a Kiev, che li ha già utilizzati per condurre attacchi efficaci nell’est del paese. (Tempi.it)

Impone qualche riflessione la notizia che, su richiesta statunitense, l’Ucraina ha ritirato dalla linea del fronte i carri armati Abrams M1A1 forniti dagli Stati Uniti lo scorso autunno in 31 esemplari dei quali 5 (o forse 6) sono stati distrutti e 3 danneggiati da missili anticarro e soprattutto dalle loitering munitions (o droni-kamikaze) russi sul fronte a ovest di Avdiivka, attualmente l’area più calda nel Donbass. (Analisi Difesa)