Di Maio riferisce in Aula ma gli scranni dei 5stelle sono quasi vuoti

ilGiornale.it INTERNO

Di fronte a lui un'Aula (mezza) deserta e gli scranni (mezzi) vuoti dei suoi compagni di partito.

È l'immagine forse più iconica dell'isolamento del leader – chissà, però, ancora per quanto… - della compagine pentastellata.

Difficile però che possa bastare questo (eventuale) divorzio per riprendere in mano il partito e, soprattutto, riconquistare le simpatie e i voti degli italiani.

L'immagine è la seguente: Luigi Di Maio riferisce dai banchi del governo in un'Aula di Montecitorio mezza vuota. (ilGiornale.it)

La notizia riportata su altre testate

Tanto è vero che lui il ministro degli Esteri non voleva farlo (voleva essere premier, vicepremier, o magari ministro del Sud, ricordano le sciagurate cronache di quei giorni). Attendenti di campo, parvenue, genti sensibili ad argomenti tipo «giri il mondo», «conosci i Grandi della Terra». (L'Espresso)

La crisi in Libia. Ma potrebbe dimettersi, non andare al Gruppo Misto», ha aggiunto il capo politico del M5s. «Chi pensa che io mi stanchi del Movimento ha sbagliato. (Open)

Ma è anche altro, è ancora capo politico dei Cinque Stelle che perde parlamentari, a ritmo continuo. Si lavora per recuperare la Pacifico. Il capo è una sfinge, invece il suo Movimento è una piramide che si sfarina. (Il Fatto Quotidiano)

Ma la stragrande maggioranza del Movimento, e io con loro, crede che il Movimento debba esistere". "È normale che in un Movimento che ha eletto 330 parlamentari ci sia chi esprime dissenso. (AGI - Agenzia Italia)