Domande surreali, ricorsi e spese folli per le famiglie: il lato oscuro dei quiz di Medicina

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Forse i quiz a fine anni ‘80, erano diventati un esercizio di stile, raccontano i veterani: c’era un quorum di 3mila domande da cui attingere su argomenti prettamente di biologia, fisica, matematica, successivamente logica e cultura generale. Alla fine contano bisturi, sangue freddo e cuore. Ma quel che è venuto dopo è stato peggio, un macroscopico fallimento. L’aspetto qualitativo dei concorsi è cambiato, le domande negli ultimi anni hanno rasentato l’assurdo scatenando ricorsi, mettendo in crisi famiglie e “anime fragili” respinte per anni. (ilmessaggero.it)

La notizia riportata su altri media

Dopo l’apertura generalizzata nel 1969, che ha portato a un sovraffollamento delle facoltà, già nel 1971 la Francia aveva adottato un sistema molto semplice. Il modello francese di accesso alle professioni sanitarie, che la riforma italiana sembra voler adottare, non ha la linearità che alcune semplificazioni le attribuiscono. (Il Sole 24 ORE)

" soddisfazione per lo stop al numero chiuso a Medicina, una storica battaglia della Lega che sta finalmente andando avanti in Commissione Istruzione al Senato. Dalle parole ai fatti!", ha commentato il vicepremier Matteo Salvini su X. (- DottNet)

Ne abbiamo parlato con la professoressa Mirella Falconi, presidente della Fondazione Flaminia, l’organismo che supporta l’insediamento, e coordinatrice del corso di laurea in Medicina e Chirurgia del Campus di Ravenna. (il Resto del Carlino)

Questo perché l'Italia, secondo gli ultimi dati Ocse al 2023, ha 4,3 medici ogni mille abitanti rispetto a una media europea di 4, quindi già oggi come numero assoluto in eccesso. Quello che manca invece sono gli specialisti 'mirati' in settori come emergenza, geriatria, anestesia, rianimazione, cure palliative e la stessa medicina generale, dove l'età porterà presto a una forte carenza di queste figure professionali sul territorio". (Adnkronos)

"Come Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva diciamo 'no' ai test che selezionano i fortunati anziché i più preparati. (Tiscali Notizie)

Le tesi dei rettori delle università di Trieste e Udine, Roberto Di Lenarda e Roberto Pinton, sulla proposta approvata dal Comitato ristretto della Commissione istruzione del Senato non lasciano dubbi: l’iscrizione libera al primo semestre di Biotecnologie o Scienze motorie crea problemi … (Il Messaggero Veneto)