Pier Luigi Bersani attacca la ministra Eugenia Roccella: "Crede di essere la principessa sul pisello?"

Virgilio Notizie INTERNO

Pier Luigi Bersani attacca la ministra della Famiglia Eugenia Roccella dopo le polemiche scaturite dalle contestazioni agli Stati generali della natalità, ricordando la differenza fra dissenso e censura e paragonandola alla “principessa sul pisello” della fiaba di Andersen. Il riferimento è, ovviamente, a quella che per Bersani è parsa una sproporzione tra il reale “fastidio” arrecato e la reazione di Roccella, che ha abbandonato il palco sentendosi “censurata”. (Virgilio Notizie)

Ne parlano anche altre testate

Salone che vai, martire che trovi. E il Salone del Libro di Torino ne ha visti passare in queste ore tanti, a partire da Antonio Scurati e Roberto Saviano. (ilGiornale.it)

Durante l’ultima edizione non potevano mancare ovviamente riferimenti alle polemiche del mese, vedi il caso Scurati o la contestazione violenta contro Eugenia Roccella, ministro costretto per la seconda volta ad andarsene senza aver concluso il suo intervento. (Nicola Porro)

La ministra Roccella è molto preoccupata per la bassa natalità del Paese. Ed è vero che le donne, in un Paese in cui sono realmente libere, sono libere anche di fare figli, se lo vogliono. Senza perdere il lavoro però. (Vanity Fair Italia)

“La destra parla di censura nelle contestazioni alla ministra Roccella? Il vittimismo aggressivo è sempre stata la cifra delle tendenze autoritarie, addirittura con dei ribaltamenti semantici. La censura la fa il potere, i cittadini fanno le contestazioni”. (Il Fatto Quotidiano)

Nei giorni scorsi si è tenuta a Roma all’Auditorium della Conciliazione la quarta edizione degli “Stati generali della natalità”. Polemiche. (Il Fatto Quotidiano)

Alla Sapienza di Roma, ieri, lo schermo della sede Unicredit dell’università passava le immagini dei concerti della Filarmonica mentre un corteo di 400 studenti gli sfilava accanto oscurando le telecamere con gli spray, lanciando petardi, lasciando slogan sulle sue vetrine, imbrattando di rosso l’ingresso del rettorato, trascinandosi dietro secchi dell’immondizia su cui battere e proteggendosi … (Il Fatto Quotidiano)