La produttività in arresti giustificava tutto nella "caserma degli orrori" di Piacenza

L'HuffPost INTERNO

La “produttività” in arresti giustificava tutto, persino che uno spacciatore ricevesse il permesso, durante il lockdown, di lasciare il territorio di residenza per andare in altra Regione a recuperare la droga.

Sarebbe una posizione di responsabilità di grandissimo valore morale, che non potrebbe che avere ricadute positive sulla credibilità dell’Arma tutta.

Con un gesto di responsabilità istituzionale del massimo vertice, nessuno potrebbe nascondere le proprie mancanze, chiamarsi fuori e conservare quell’ignavia che spesso è più grave dell’azione. (L'HuffPost)

Se ne è parlato anche su altre testate

Con il denaro guadagnato illecitamente, secondo le accuse Montella avrebbe condotto una vita da re. Fra gli indagati anche l’ex comandante della compagnia di Piacenza, il maggiore Stefano Bezzeccheri, sostituito dal capitano Giancarmine Carusone. (Thesocialpost.it)

Alla contestazione dell’illecito, la cui sanzione ha comportato anche il ritiro della patente di guida e il sequestro della vettura, l’uomo si è scagliato contro i militari, che, solo dopo una breve colluttazione, riuscivano a immobilizzarlo e arrestarlo, conducendolo nelle camere di sicurezza della caserma di Cividale, dove ha trascorso il resto della nottata. (Il Friuli)

Il 26enne veniva anche tranquillizzato dallo stesso carabiniere che ”nel caso di eventuali controlli potevo fare il suo nome e anche chiamarlo personalmente”. L’informatore 26enne marocchino da cui è partita l’inchiesta della Procura di Piacenza che ha portato al sequestro della caserma Levante, raccontava di conoscere il carabiniere appuntato Giuseppe Montella, attorno a cui ruota l’indagine, fin dal 2010. (piacenzasera.it)

Montella, pur guadagnando 30mila euro (lordi) l’anno aveva un parco auto degno dello juventino Juan Cuadrado: in 15 anni ha collezionato un garage di 11 auto, compreso un Porsche Cayenne turbo, e 16 moto. (Il Riformista)

Ed ecco però un'ammissione del maggiore: si rivolgeva alla polizia giudiziaria e noi ai colleghi perché non aveva fiducia negli attuali dirigenti dei carabinieri di Piacenza. Insomma: sono stati i carabinieri a sollevare il coperchio del verminaio. (Liberoquotidiano.it)

Al carcere delle Novate nell’interrogatorio di garanzia, i carabinieri arrestati nell’ambito dell’operazione Odysseus hanno risposto alle domande del giudice e hanno spiegato la loro versione dei fatti. (Libertà)