Bologna, l'incubo di due sorelle: picchiate e costrette a chiedere l'elemosina

Today.it INTERNO

Attirate con l'inganno e poi costrette con la violenza a chiedere l'elemosina, minacciate e picchiate in maniera brutale se il "guadagno" non era sufficiente per i loro aguzzini. Un vero e proprio incubo vissuto da due donne provenienti dalla Romania, "reclutate" da due connazionali con la promessa di trasferirle in Italia per svolgere il lavoro di domestiche. Una promessa poi rivelatasi falsa: dietro la speranza di ottenere un impiego dignitoso, si nascondeva una vita da schiave. (Today.it)

Su altre fonti

Due sorelle, poco più che ventenni, ma con addosso i segni di un’esistenza ai margini, fatta solo di miseria e violenza. Sembra quasi la trama del ‘Tempo dei gitani’, ma manca la poesia di Kusturica ad accompagnare una vicenda tanto drammatica quanto quotidiana, come è quotidiano vedere mendicanti seduti sotto ai portici e passare avanti come se quelle vite non esistessero, non avessero peso. (il Resto del Carlino)

Arrestati due uomini Complessivamente, sono tre le donne romene picchiate e sfruttate: erano costrette a chiedere l’elemosina nelle strade del centro di Bologna. (Virgilio Notizie)

Dall’accattonaggio ai tantissimi casi di lavoratori senza contratto e sottopagati. Ci sono storie e studi che purtroppo lo dimostrano e si tratta di un fenomeno molto presente a Bologna". (il Resto del Carlino)

Nel mondo del lavoro, ogni giorno si aprono nuove sfide e opportunità. Ma, bisogna anche conoscere quali sono le tendenze, le prospettive e i cambiamenti che caratterizzano il panorama lavorativo attuale. (NewsWeb24.it)

In carcere due cittadini rumeni (LAPRESSE)

Quando spunta il sole, poi, già dalle otto, davanti agli ingressi dei supermercati, nei pressi della stazione e davanti agli ospedali, a chiedere l’elemosina. O avvolti in sacchi a pelo e vecchie coperte sistemati vicino ai portoni di piazza dei Martiri o in viale Masini o al riparo nelle baracche più volte sgomberate (e ricostruite) lungo il Reno e ai Prati di Caprara. (il Resto del Carlino)