AstroLuca, foto sul braccio robotico durante la passeggiata spaziale

Una foto nella foto: è questa l’ennesima testimonianza della passeggiata spaziale svolta da Luca Parmitano lo scorso 15 novembre.

Questa volta si tratta di un doppio scatto: mentre l’astronauta, agganciato al braccio robotico Canadarm2, immortalava il Mini-Research Module 2, il collega di Rosmcosmos Oleg Skripochka scattava una foto di Parmitano attraverso la finestra dello stesso modulo.

In quell’esatto istante, Oleg scattava una foto dall’oblò dello stesso modulo…”. (Sky Tg24 )

Ne parlano anche altri media

Ma si parlerà anche di come orientarsi per il percorso di studi di scuola superiore, della salvaguardia dell’ambiente grazie alla ricerca spaziale e di future missioni o basi sulla Luna o su Marte. (Meteo Web)

"Mentre ero sul braccio robotico Canadarm-2 ho fatto una foto dell'Mrm2, il Mini-research Module 2", scrive Parmitano. (Giornale di Sicilia)

Il piano – spiega la Nasa – è di bypassare il vecchio sistema di controllo termico, collegarne uno nuovo dal lato di AMS durante la terza passeggiata spaziale e quindi eseguire controlli di tenuta. Ad oggi, i membri dell’equipaggio della stazione spaziale hanno condotto 222 passeggiate spaziali a supporto dell’assemblaggio e della manutenzione del laboratorio in orbita. (askanews)

«Mentre ero sul braccio robotico Canadarm-2 ho fatto una foto dell'Mrm2, il Mini-research Module 2», scrive Parmitano. Spuntano nuove foto acrobatiche dall'album dei ricordi della straordinaria passeggiata spaziale che Luca Parmitano ha condotto la settimana scorsa per ringiovanire il cacciatore di antimateria Ams-02. (Il Mattino)

Molti ricorderanno infatti l’incidente, occorso proprio a Parmitano 6 anni fa, quando per poco questi non rischiò di affogare nello spazio proprio per una perdita di acqua nella tuta. Allora il nostro astronauta si ritrovò con oltre un litro e mezzo di acqua nel casco mentre stava eseguando la sua seconda ‘passeggiata spaziale’. (Sputnik Italia)

“La vinificazione utilizza sia lieviti che batteri e coinvolge processi chimici, rendendo il vino ideale per lo studio dello spazio“, ha dichiarato Michael Lebert, direttore scientifico dell’esperimento e membro dell’Università di Erlangen-Norimberga, in un video aziendale. (Reporter Gourmet)